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KARLOVY VARY 2025 Concorso

Recensione: Broken Voices

di 

- Il lungometraggio di Ondřej Provazník è un'avvincente storia di formazione che si immerge con forza sottile nel tumulto emotivo di una giovane cantante di coro

Recensione: Broken Voices
Kateřina Falbrová in Broken Voices

Nei primi anni Novanta, la tredicenne Karolína (Kateřina Falbrová) è una promettente cantante di un coro femminile che cattura l'attenzione del suo direttore (Juraj Loj), provocando lo sdegno del resto del gruppo, tra cui la sorella (Maya Kintera). Broken Voices [+leggi anche:
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intervista: Ondřej Provazník
scheda film
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, scritto e diretto da Ondřej Provazník e presentato in concorso per il Globo di Cristallo a Karlovy Vary, ripercorre da vicino il percorso emotivo di Karolína, mentre il suo iniziale senso di adulazione si trasforma gradualmente in vergogna e senso di colpa. I suoi sentimenti si intensificano nel tempo, alimentati sia da pressioni esterne che dal suo conflitto interiore. Il film ha legami con la vera storia dei Bambini di Praga, un coro di bambini ceco composto per lo più da ragazze e coinvolto in scandali di abusi sessuali.

Con notevole delicatezza, Broken Voices esplora il paesaggio interiore dei suoi due protagonisti principali, utilizzando primi piani e un ritmo volutamente misurato per trascinare lo spettatore nei loro mondi interiori. La recitazione è sobria ma profondamente espressiva, trasmettendo sottilmente un disagio che si intensifica gradualmente nel tempo. Sebbene il film presenti diversi personaggi secondari, spesso si ha la sensazione che la narrazione orbiti esclusivamente attorno ai due protagonisti, ma questo deve essere visto come un aspetto positivo e una testimonianza della straordinaria abilità del regista nel creare un microcosmo intimo all'interno di un contesto molto più ampio. Il coro onnipresente, che riecheggia simultaneamente i temi della collettività e dell'isolamento, è descritto come l'ambiente perfetto per questa scelta narrativa.

In effetti, la forza del film non risiede solo nelle sue interpretazioni e nella narrazione visiva, ma anche nella capacità del regista di sfumare i confini tra la sfera personale e quella pubblica nel modo in cui la giovane protagonista affronta ciò che le accade. Tuttavia, il ritmo del film avrebbe potuto essere calibrato con maggiore precisione. La costruzione del film, pur ricca di atmosfera, rischia occasionalmente di perdere la sua presa, in particolare nella prima metà, che appare relativamente meno coesa ed emotivamente risonante rispetto alla seconda. Quest'ultima parte si dipana con grazia lirica e una regia e un montaggio pressoché impeccabili, creando un effetto di tensione crescente.

Se questo squilibrio sia stato una decisione artistica intenzionale rimane aperto all'interpretazione, tuttavia una progressione più armoniosa avrebbe potuto elevare ulteriormente il film. D'altra parte, il film di Provazník è un esempio lampante di come sia possibile trasformare un potenziale difetto in un punto di forza, almeno agli occhi di alcuni spettatori. L'ingresso nel mondo del coro femminile è facilitato dalla ripetizione di azioni e discussioni, nonché dall'intensa attenzione al canto, che a volte appare struggentemente ridondante, alimentando un senso di disagio man mano che il film si dipana.

Alla fine, Broken Voices si rivela un film profondamente toccante e meditato. Culmina in un finale che, pur essendo in qualche modo prevedibile, è reso con straordinaria tenerezza e compostezza, lasciando un'impressione duratura grazie alla sua silenziosa potenza e alla sua autenticità emotiva.

Broken Voices è una produzione ceca di Endorfilm, in coproduzione con Punkchart Films, Česká Televize, Innogy e Barrandov Studio. Le vendite sono a cura di Salaud Morisset

(Tradotto dall'inglese)

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