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KARLOVY VARY 2025 Proxima

Recensione: The Other Side of Summer

di 

- Il secondo lungometraggio di Vojtěch Strakatý fonde mistero e realismo magico, seguendo tre giovani donne che scoprono una piccola piscina su un'isola con effetti fantastici

Recensione: The Other Side of Summer
Nikola Kylarová (a sinistra) ed Eliška Bašusová in The Other Side of Summer

Su un'isola in mezzo a un lago, si trova una piccola pozza che misteriosamente ribolle acqua fangosa, risucchiando chiunque osi avventurarsi al suo interno. I segreti di questo bizzarro specchio d'acqua sono al centro di The Other Side of Summer [+leggi anche:
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, il secondo lungometraggio di Vojtěch Strakatý, dopo aver scritto e diretto After Party [+leggi anche:
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(2024). Combinando realismo magico, mistero e un pizzico di dramma adolescenziale, il film ha debuttato in anteprima mondiale nel concorso Proxima del 59mo Festival di Karlovy Vary.

Le quindicenni Bětka (Lucie Fingerhutová) e Alma (Nikola Kylarová) si stanno godendo gli ultimi giorni insieme in vacanza al lago, sotto la supervisione della sorella maggiore di Bětka, Marie (Eliška Bašusová), la cui responsabilità principale diventa quella di assicurarsi che non sgattaiolino fuori di notte con l'alcol stipato nel capannone. Ognuna delle tre protagoniste del film sta vivendo il proprio percorso di adolescenza e femminilità: Bětka nasconde le cicatrici dell'autolesionismo, Marie gestisce il suo consumo di alcol vomitando durante il giorno e Alma cerca di dimenticare che i suoi genitori hanno intenzione di mandarla negli Stati Uniti. La curiosità di Alma ha la meglio, portandola alla scoperta della piscina sull'isola; lì, incontra anche Aneta (Sofie Anna Švehlíková), che un anno prima era stata trascinata in quell'acqua fangosa e ne era uscita emotivamente alterata.

Nella prima mezz'ora di esposizione, l'attenzione della storia si divide tra le giovani donne, senza un'esplorazione delle loro difficoltà individuali, il che purtroppo non consente di approfondire i loro archi emotivi quanto si vorrebbe. È quindi sorprendente che la laguna remota – che funge da portale verso altri luoghi – non sia percepita o interpretata più come una metafora per colmare queste lacune tematiche (come il periodo transitorio della vita che rappresenta la prima età adulta per le donne o la scomparsa nell'acqua come metafora di trasformazione) piuttosto che come un semplice mezzo di evasione.

L'elemento narrativo più forte del film diventa quindi il mistero dietro la piscina, che concettualmente rimane per quasi due terzi del film: con la fotografia di Stanislav Adam, i boschi dell'isola portano con sé un'oscurità e un senso di possibilità. L'inquietante ambiente boschivo è esaltato da una colonna sonora delicatamente ambient di Amelie Siba e Kryštof Kříček, che rispecchia simultaneamente l'ignoto che si cela al suo interno e le ansie esistenziali che emergono dalle giovani donne. Mentre il conflitto che nasce dalle disavventure del gruppo non riesce a raggiungere un'intensità soddisfacente per tutto il film, la sua conclusione è abbastanza dolce da strappare un sorriso.

The Other Side of Summer è una produzione ceco-croata guidata da Beginner’s Mind, e coprodotta da Czech Television, Wolfgang & Dolly e Sleepwalker. Le vendite nel mondo sono gestite da ArtHood Entertainment.

(Tradotto dall'inglese)

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