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TELEVISIONE Italia

Approvata la riforma del sistema

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Cambiano le regole del sistema radiotelevisivo italiano: il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge ideato dal ministro Maurizio Gasparri (Alleanza nazionale). Il provvedimento passa ora alla presidenza della Repubblica per la promulgazione. L'opposizione, che ha condotto per un anno una dura battaglia contro la legge, si appella ora al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi perché non firmi "un provvedimento anticostituzionale".

Questi i punti salienti del provvedimento:

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Sic, tetto antitrust - Il Sic (Sistema integrato delle comunicazioni) è una sorta di "paniere" nel quale confluiscono i ricavi della pubblicità, investimenti, finanziamenti pubblici, servizi, ricavi del cinema etc. Nessun operatore della comunicazione potrà controllare "ricavi superiori" al 20 per cento del valore del Sic, controllare più del 20 per cento dei programmi televisivi e radiofonici su frequenze terrestri. Il tetto antritrust scende al 10 per cento per gli operatori i cui ricavi siano superiori al 40 per cento di quelli complessivi del mercato.

Concentrazione - La legge rende possibile da subito la proprietà incrociata di emittenti tv e quotidiani. Però chi possiede più di una rete tv (Rai, Mediaset, Telecom) non potrà acquisire partecipazioni in quotidiani o crearne di nuovi fino al 31 dicembre 2008.

Pubblicità - Solo gli spot sono soggetti ai limiti orari (18 per cento per le tv commerciali) mentre le altre forme di pubblicità, come le telepromozioni, sono soggette solo ai limiti quotidiani (20 per cento). Il limite quotidiano per gli spot è del 15 per cento.

RAI - La nuova legge ridefinisce i criteri di nomina dei vertici della televisione pubblica. Il consiglio d'amministrazione della RAI passa da 5 a 9 membri, nominati inizialmente dalla Commissione parlamentare di vigilanza e dal ministero dell'Economia. Dopo la prima fase della privatizzazione - che prevede la vendita del 10 per cento del capitale - il c.d.a. sarà nominato dall'assemblea dei soci.

Digitale terrestre - Accelerazione e agevolazione della conversione alla trasmissione in tecnica digitale: dal 1 gennaio 2004 la RAI, concessionaria del servizio pubblico, deve coprire il 50 per cento del territorio nazionale; dal gennaio 2005 il 70 per cento.
Con la nuova legge, Rete 4 (Mediaset) non sarà costretta a trasferirsi sul satellite fino a 2006.

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