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KARLOVY VARY 2025 Proxima

Recensione: How Come It’s All Green Out Here?

di 

- Nikola Ležaić torna 14 anni dopo Tilva Roš con un sottile film autobiografico sull'inaffidabilità della memoria e sui mutevoli concetti di identità

Recensione: How Come It’s All Green Out Here?
Izudin Bajrović e Filip Djurić in How Come It’s All Green Out Here?

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, vincitore a Sarajevo, il regista serbo Nikola Ležaić ritorna con How Come It's All Green Out Here? [+leggi anche:
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. Con un inversione formale rispetto al suo esordio, in cui dei non professionisti interpretavano se stessi in una narrazione finzionale, il nuovo film è un racconto autobiografico in cui attori interpretano persone reali e mettono in scena eventi reali. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Concorso Proxima di Karlovy Vary.

Ležaić si mette al centro della storia, nei panni del regista Nikola, interpretato da Filip Djurić (Enough for Now [+leggi anche:
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). Il film si apre con le riprese di uno spot televisivo, in cui il direttore della fotografia del film, Aleksandar Pavlovic, fa appunto il direttore della fotografia. Questo incipit comico, che vede protagonisti un attore bulgaro e un ragazzino in crisi, rivela che Nikola è bloccato in questo universo pubblicitario e sta aspettando un'occasione per fare un nuovo film. Inoltre, sua moglie è incinta e lui ha comprato un furgone che intende trasformare in un camper.

Ma ha una questione più immediata di cui occuparsi: andare in Dalmazia con il padre (il veterano attore bosniaco Izudin Bajrović) e un'assortita compagnia di parenti, per seppellire nuovamente la nonna, morta in Serbia dopo essere fuggita dal suo villaggio durante la guerra croata degli anni Novanta. Sei persone entrano in due auto, una delle quali contiene la bara di metallo della nonna, e partono per il lungo viaggio.

Questo non però è un road movie, bensì un viaggio attraverso l'inaffidabilità della memoria e la solidità dell'identità. L'ultima volta che Nikola ha visitato la casa della nonna aveva nove anni e presto si rende conto che la maggior parte dei suoi ricordi sono una pura costruzione.

Ležaić costruisce il suo personaggio attraverso piccoli dettagli: ossessioni, come coprire i loghi sui suoi vestiti con nastro adesivo e fotografare costantemente le cose, anche durante la funzione religiosa e la sepoltura. Djurić lo interpreta come un ragazzo di buon cuore, simpatico, un po' fastidioso e goffo, la cui idea di sé viene messa in discussione nel corso del film.

Non ci sono grandi accadimenti nella storia: si tratta di una successione di piccoli sviluppi in cui gli altri personaggi compaiono generalmente in misura minore, ad eccezione del padre, che è una scelta naturale, soprattutto tenendo conto del fatto che anche Nikola sta per diventare padre. C'è uno scambio continuo in cui entrambi imparano a conoscersi meglio, portando lo spettatore a considerare le questioni della natura contro l'educazione e dei tratti ereditari.

L'ambientazione in Dalmazia sarà sorprendente per molti. La regione è solitamente associata al sole e alle spiagge, ma il film si svolge tra le montagne rocciose, poco accoglienti e fredde che separano la costa dal resto del Paese. Pavlovic trasmette questa atmosfera attraverso colori leggermente smorzati e un'immagine un po' più cupa.

Il film funziona accumulando piccoli momenti, piuttosto che fornendoci grandi scoperte. C’è una scena al cimitero che è forse una specie di climax, ma non è interpretata come tale: ciò che percepiamo è così sottile che possiamo solo immaginare cosa possa nascondersi nelle profondità della psiche di Nikola, un modo emotivamente intelligente per Ležaić di suggerire più di quanto sia necessario esprimere. Dopo un inizio inutilmente prolungato, il film si trasforma in una visione facile e piacevole, e la maggior parte dei suoi punti apparentemente vaghi si sviluppano e si consolidano nella mente dello spettatore dopo la fine del film.

How Come It's All Green Out Here? è una coproduzione tra le serbe Qče e Forgrade, la croata Nukleus Film e la bulgara PremierStudio.

(Tradotto dall'inglese)

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