Locarno completa la selezione del suo concorso
- Un numero significativo di film europei compete per il Pardo d’oro, con primi film che coabitano con opere di registi affermati quali Radu Jude, Abdellatif Kechiche e Naomi Kawase

AGGIORNAMENTO (29 luglio 2025): Il festival ha aggiunto un ultimo film al concorso per il Pardo d'Oro, L'Illusion de Yakushima, il nuovo lavoro della regista giapponese Naomi Kawase, una coproduzione tra Francia, Giappone, Belgio e Lussemburgo. Il film vede come protagonista Vicky Krieps nel ruolo di una coordinatrice francese di trapianti cardiaci pediatrici che viene inviata in Giappone, dove la donazione di organi rimane un tabù. Mentre lotta per salvare un bambino, il suo partner Jin, un fotografo di Yakushima, sparisce e diventa un "Johatsu", come le 80.000 persone che ogni anno in Giappone svaniscono da un giorno all’altro.
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La 78ma edizione del Locarno Film Festival (6-16 agosto) mette in evidenza il cinema come mezzo per riflettere su un momento storico tanto violento quanto spaventoso. Il direttore artistico Giona A. Nazzaro si interroga allora sulla differenza fra un’immagine “reale” e una cinematografica, sulla capacità che il mezzo filmico ha di “verificare le possibilità di un altro mondo possibile”. Come sottolineato dalla presidente Maja Hoffmann, Locarno si impegna quindi a “onorare la forza del mezzo filmico sostenendo opere che non si limitano ad assecondare cliché e aspettative commerciali”. I film di questa edizione sono 221 fra cui 99 anteprime mondiali e 7 prime internazionali.
Nel Concorso Internazionale, che accoglie un totale di 17 film, i nuovi film di habitués del festival: Dracula del regista rumeno Radu Jude che, come indica il titolo, è dedicato al succhiasangue più famoso del mondo, e Mare’s Nest, l’ultimo lungometraggio del regista britannico Ben Rivers, ambientato in un mondo utopico dove non ci sono che bambini che vivono senza nessuna regola, liberi e selvaggi. La Romania è presente anche con Sorella di clausura della regista d’origine serba Ivana Mladenović (premio speciale della giuria nella sezione Cineasti del Presente per Ivana the Terrible [+leggi anche:
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intervista: Ada Solomon
scheda film]), ambientato nella scena musicale degli anni 90. Serbo è anche Desire Lines di Dane Komljen (già selezionato a Locarno con All the Cities of the North [+leggi anche:
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intervista: Dane Komljen
scheda film] e il suo ricompensato cortometraggio Fantasy Sentences) film ambientato fra le strade notturne di Belgrado.
Sorprendentemente, nella selezione c'è anche il nuovo film di Abdellatif Kechiche, Mektoub, My Love: Canto Due, seconda parte del suo predecessore Mektoub, My Love: Canto Uno [+leggi anche:
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scheda film] (in concorso a Venezia 2017), dopo il controverso Mektoub, My Love: Intermezzo [+leggi anche:
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scheda film] (in concorso a Cannes 2019).
Le tre opere prime di finzione in concorso sono White Snail del duo composto dall’austriaca Elsa Kremser e dal tedesco Levin Peter (Cineasti del Presente con Space Dogs [+leggi anche:
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intervista: Elsa Kremser, Levin Peter
scheda film]); Le Lac [+leggi anche:
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scheda film] del regista svizzero Fabrice Aragno (presente a Locarno l’anno scorso ma in veste di produttore per sostenere il film Fire of Wind [+leggi anche:
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scheda film]); e Le bambine, anch'esso realizzato da un duo, le italiane Valentina Bertani e Nicole Bertani, incentrato sul crescere in un mondo d’adulti che non sembra attribuire il giusto valore all’infanzia.
Il concorso accoglierà anche As Estações [+leggi anche:
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scheda film], della regista Maureen Fazendeiro (che ha co-diretto con Miguel Gomes The Tsugua Diaries [+leggi anche:
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intervista: João Nunes Monteiro
intervista: Maureen Fazendeiro e Migue…
scheda film]) che osserva con precisione e passione gli abitanti della regione portoghese di Alentejo. La regista croata Hana Jušić (precedentemente selezionata alle Giornate degli Autori di Venezia con Quit Staring at My Plate [+leggi anche:
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intervista: Hana Jušić
scheda film]) presenterà God Will Not Help, ambientato invece all’inizio del ventesimo secolo in un contesto ostile ma affascinante. Phantoms of July [+leggi anche:
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scheda film] del regista tedesco Julian Radlmaier (precedentemente nella sezione Encounters della Berlinale con Bloodsuckers [+leggi anche:
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intervista: Julian Radlmaier
scheda film]) mette in scena il quotidiano fragile ma intenso di un gruppo di personaggi apparentemente molto diversi fra di loro. Donkey Days della regista originaria dei Paesi Bassi Rosanne Pel indaga il rapporto complesso di due sorelle con la loro madre. La Norvegia sarà rappresentata da Solomamma [+leggi anche:
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scheda film] di Janicke Askevold, che si concentra sulla maternità e le speranze folli che l’accompagnano. Selezionati anche Dry Leaf [+leggi anche:
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scheda film], il nuovo film del regista georgiano Alexandre Koberidze dopo What Do We See When We Look at the Sky? [+leggi anche:
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intervista: Alexandre Koberidze
scheda film], su una fotografa scomparsa misteriosamente, e With Hasan In Gaza [+leggi anche:
intervista: Kamal Aljafari
scheda film], del regista palestinese Kamal Aljafari (A Fidai Film [+leggi anche:
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intervista: Kamal Aljafari
scheda film]), che grazie a una serie di immagini d’archivio dà vita a un luogo che non esiste ormai più se non nei suoi ricordi. Completano il concorso Tales Of The Wounded Lands del regista libanese Abbas Fahdel e Two Seasons, Two Strangers del giapponese Sho Miyake.
Fuori Concorso, nove film su quattordici sono produzioni e coproduzioni europee. Il regista svizzero Jean-Stéphane Bron sarà presente con ben due film: Le Chantier che si concentra sulla costruzione ormai quasi onirica di sale cinematografiche che rimarranno per la posterità e la serie The Deal [+leggi anche:
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scheda series] (anche nella Piazza Grande). L’Italia sarà invece presente con Bobò [+leggi anche:
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scheda film] del regista teatrale Pippo Delbono, ritratto delicato del suo amico e compagno scomparso lasciando un vuoto infinito, e Il vangelo di Giuda [+leggi anche:
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scheda film] di Giulio Base, film liberamente tratto dai vangeli e dai suoi personaggi controversi. Da citare anche E [+leggi anche:
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scheda film], della cantante e regista finlandese Anna Eriksson, un’allegoria sulla responsabilità di essere una donna politica oggi; Nova ’78 di Aaron Brookner e Rodrigo Areias che grazie a una serie di materiali d’archivio ci fa immergere nelle utopie della beat generation; Exile di Mehdi Hmili, una delle figure più importanti del cinema indipendente tunisino; Silencio [+leggi anche:
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scheda series], miniserie dell’attore e regista spagnolo Eduardo Casanova e Kerouac’s Road: The Beat of A Nation [+leggi anche:
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scheda film] di Ebs Burnough, documentario sull’iconico scrittore statunitense.
Infine, per quanto riguarda gli omaggiati e le omaggiate: l’acclamato regista statunitense Alexander Payne (Pardo d’Onore), la casa di produzione libanese Abbout Productions (Raimondo Rezzonico Award), l’attrice e la regista Lucy Liu (Career Achievement Award), l’attrice, sceneggiatrice e produttrice britannica Emma Thompson (Leopard Club Award) e la costumista Milena Canonero. Il Pardo alla carriera sarà assegnato all’iconico attore, regista e figura delle arti marziali Jackie Chan. Anche i film selezionati nelle sezioni parallele sono stati svelati (leggi la news).
I film selezionati:
Concorso
Le Lac [+leggi anche:
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scheda film] – Fabrice Aragno (Svizzera)
With Hasan In Gaza [+leggi anche:
intervista: Kamal Aljafari
scheda film] – Kamal Aljafari (Palestina/Germania/Francia/Qatar)
Solomamma [+leggi anche:
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scheda film] – Janicke Askevold (Norvegia/Lettoni/Lituania/Danimarca/Finlandia)
Le bambine – Valentina Bertani, Nicole Bertani (Italia/Svizzera/Francia)
Tales Of The Wounded Lands – Abbas Fahdel (Libano)
As Estações [+leggi anche:
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scheda film] – Maureen Fazendeiro (Portogallo/Francia/Spagna/Austria)
Dracula – Radu Jude (Romania/Austria/Lussemburgo)
God Will Not Help – Hana Jušić (Croazia/Italia/Romania/Grecia/Francia/Slovenia)
L'Illusion de Yakushima - Naomi Kawase (Francia/Giappone/Belgio/Lussemburgo)
Mektoub, My Love: Canto Due – Abdellatif Kechiche (Francia)
Dry Leaf [+leggi anche:
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scheda film] – Alexandre Koberidze (Germania/Georgia)
Desire Lines – Dane Komljen (Serbia/Bosnia ed Erzegovina/Paesi Bassi/Croazia/Germania)
White Snail – Elsa Kremser, Levin Peter (Austria/Germania)
Two Seasons, Two Strangers – Sho Miyake (Giappone)
Sorella di clausura – Ivana Mladenović (Romania/Serbia/Italia/Spagna)
Donkey Days – Rosanne Pel (Paesi Bassi/Germania)
Phantoms of July [+leggi anche:
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scheda film] – Julian Radlmaier (Germania)
Mare’s Nest – Ben Rivers (Regno Unito/Francia/Canada)
Fuori Concorso
Il vangelo di Giuda [+leggi anche:
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scheda film] – Giulio Base (Italia/Polonia)
Nova ’78 – Aaron Brokner, Rodrigo Areias (Regno Unito/Portogallo)
Le Chantier – Jean-Stéphane Bron (Francia/Svizzera)
The Deal [+leggi anche:
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scheda series] - Jean-Stéphane Bron (Svizzera/Francia/Lussemburgo/Belgio) (serie)
Kerouac’s Road: The Beat of A Nation [+leggi anche:
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scheda film] – Ebs Burnough (Regno Unito/Stati Uniti)
Silencio [+leggi anche:
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scheda series] – Eduardo Casanova (Spagna) (serie)
Bobò [+leggi anche:
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scheda film] – Pippo Delbono (Italia)
Legend Of The Happy Worker – Duwayne Dunham (Stati Uniti)
E [+leggi anche:
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scheda film] – Anna Eriksson (Finlandia)
Keep Quiet – Vincent Grashaw (Stati Uniti)
Exile – Mehdi Hmili (Tunisia/Lussemburgo/Francia/Qatar/Arabia Saudita)
Some Notes On The Current Situation – Eran Kolirin (Israele)
Deathstalker – Steven Kostanski (Canada)
I Live Here Now – Julie Pacino (Stati Uniti)
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