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KARLOVY VARY 2025 Proxima

Recensione: Rain Fell on the Nothing New

di 

- Il dramma crudo di Steffen Goldkamp segue un giovane appena uscito dal carcere minorile, cercando di riflettere sui difetti di sistema che portano a commettere gli stessi errori

Recensione: Rain Fell on the Nothing New
Noah Sayenko in Rain Fell on the Nothing New

Le vecchie abitudini sono dure a morire, soprattutto quando sei in difficoltà e il mondo sembra remarti contro. Questo è il tema di fondo del dramma ambientato ad Amburgo dello sceneggiatore e regista tedesco Steffen Goldkamp, che contiene elementi crime e di coming-of-age non convenzionale, Rain Fell on the Nothing New. Dopo un cortometraggio proiettato a Venezia, il regista esordisce nel lungometraggio con questo film, che è stato presentato in anteprima mondiale nel concorso Proxima del Festival di Karlovy Vary 2025.

Incontriamo David (Noah Sayenko, il cui volto stoico si adatta perfettamente all'archetipo del ruolo) in un carcere minorile di Amburgo, dove – come apprendiamo – ha scontato più di due anni di reclusione. Di lì a breve viene rilasciato e cerca di riambientarsi, trovando conforto nella sua ragazza Janine (Kim Lorenz) e negli amici del posto, che si potrebbero colloquialmente definire una "cattiva influenza". Dopo essere stato licenziato senza tante cerimonie da un lavoro come lavapiatti in un ristorante perché il suo capo non vuole più assumere dipendenti con precedenti penali, David è sempre più alla ricerca di soldi e di un modo per sopravvivere, tornando alle sue vecchie abitudini.

Goldkamp utilizza un gruppo di attori non professionisti per creare il suo ensemble di personaggi, che diventano stimoli e richiami all'azione per il giovane. Si tratta certamente di una storia che abbiamo già visto in una forma o nell'altra, il che non è necessariamente uno svantaggio, ma il film non riesce a sviluppare a sufficienza la sua tensione centrale (David crollerà o rimarrà dritto?) al di là delle brevi interazioni che delineano la storia, lasciandoci con la sensazione che il film non abbia raggiunto il suo pieno potenziale. Diventa difficile entrare nell'intimo di David mentre lo vediamo, in modo piuttosto prevedibile, cadere vittima di un sistema di riforma che non gli offre alcun sostegno.

Le immagini hanno quindi la meglio sulla storia in questo racconto che dimostra una padronanza assoluta del tono. L'estetica crime del film è il suo punto di forza: Goldkamp e il direttore della fotografia Tom Otte catturano con maestria l'oscurità di questo ventre oscuro, in particolare il blu cupo e luminoso di Amburgo di notte, dove le vecchie abitudini di David iniziano a riaffiorare e a prosperare. Rain Fell on the Nothing New solleva questioni sociali scottanti e di grande attualità, e ha tutt ele premesse per supportare qualcosa di più ampio, ma la sceneggiatura non scava mai abbastanza a fondo nella difficile situazione di David per essere pienamente soddisfacente.

Rain Fell on the Nothing New è una produzione tedesca della società di Amburgo Tamtam Film GmbH. Il film non ha ancora un venditore internazionale.

(Tradotto dall'inglese)

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