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KARLOVY VARY 2025 Proxima

Recensione: Renovation

di 

- Il primo film da solista di Gabrielė Urbonaitė è una dramedy sulle relazioni soddisfacente che si addentra nelle sfumature di uno status quo improvvisamente messo in discussione

Recensione: Renovation
Roman Lyutski e Žygimantė Elena Jakštaitė in Renovation

Siamo mai davvero felici così come siamo? L'erba del vicino è sempre più verde? La sceneggiatrice e regista lituana Gabrielė Urbonaitė debutta da solista con Renovation [+leggi anche:
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, un lungometraggio che stuzzica e stimola queste domande senza mai cadere nei cliché del dramma relazionale. Il film è stato presentato in anteprima mondiale nel concorso Proxima di Karlovy Vary; Urbonaitė ha già collaborato a diversi lungometraggi e il suo cortometraggio del 2013, The Swimmer, ha vinto il Silver Crane, il premio cinematografico nazionale lituano.

La ventinovenne Ilona (Žygimantė Elena Jakštaitė), giornalista norvegese che lavora da casa, e il suo fidanzato Matas (Šarūnas Zenkevičius) si trasferiscono in un nuovo appartamento proprio mentre iniziano i rumorosi lavori di ristrutturazione del titolo. Ilona, che a causa del rumore non riesce a concentrarsi sul lavoro, è furiosa; invece, Matas sembra non preoccuparsene. Mentre la facciata sovietica dell'edificio viene ristrutturata, nella vita apparentemente perfetta di Ilona si aprono delle crepe, aggravate dalle tensioni relazionali con il suo compagno quando si lega a Oleg (Roman Lutskyi), un operaio ucraino che collabora alla ristrutturazione.

Renovation è un film curioso e delizioso che, a tratti, rasenta la dramedy con un umorismo asciutto e un'ironia situazionale, mentre in altri momenti affronta gli stessi temi sentimentali e romantici di un'opera come La persona peggiore del mondo [+leggi anche:
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. Urbonaitė infonde nel film un tocco di archetipico cinema iraniano, dove un piccolo evento o incontro innesca una catena di eventi che iniziano a sfuggire di mano. Comunque, basa la storia su un contesto locale inserendo conversazioni di attualità, come un'ipotetica invasione russa della Lituania, su cui Ilona e Matas si scontrano. Priva di una colonna sonora formale, molte scene sono guidate dalle interpretazioni, inclusa quella di Jakštaitė, che incarna una Ilona vivace e coinvolgente.

Con l'obiettivo di Vytautas Katkus (direttore della fotografia di Toxic [+leggi anche:
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e del suo primo lungometraggio, The Visitor [+leggi anche:
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, nel concorso principale del festival) in 16 mm, la macchina da presa ha la tendenza a gironzolare in modo attento ma mai voyeuristico, dandoci un'ottima percezione della fisicità di ogni personaggio e del modo in cui è legata alle sue ansie. Il film si svolge quasi interamente nel complesso di appartamenti fino alla fine, quando i nostri personaggi finalmente si liberano dell'ambiente stressante che li spinge alla frenesia. Quando si osservano i protagonisti, la macchina da presa rimane quasi esclusivamente all'interno, dandoci un'idea della sindrome della capanna di Ilona; in un momento quasi da reality, osserviamo Oleg e sua moglie da una finestra a molti piani di altezza mentre parlano fuori dall'edificio. Una menzione speciale va alla sound designer Iveta Macevičiūtė e alla scenografa Sigita Jonaitytė per aver dato il tocco finale all'ambiente, fondamentale per catturare la posta in gioco emotiva che risiede nelle piccole cose della vita.

Renovation è una coproduzione lituano-lettone-belga di Studio Uljana Kim, Mima Films e Harald House.

(Tradotto dall'inglese)

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