email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

KARLOVY VARY 2025 Concorso

Recensione: Cinema Jazireh

di 

- Nel suo secondo lungometraggio, la regista turca Gözde Kural abbina una storia inesorabilmente cupa a un sensibile approccio osservativo

Recensione: Cinema Jazireh
Fereshteh Hosseini in Cinema Jazireh

La regista turca Gözde Kural torna in Afghanistan otto anni dopo il suo primo lungometraggio, Dust, con Cinema Jazireh [+leggi anche:
trailer
intervista: Gözde Kural
scheda film
]
, che è stato presentato in anteprima mondiale al Concorso Crystal Globe di Karlovy Vary e ha ricevuto l'encomio della Giuria Ecumenica (leggi la notizia). Il film, della durata di 128 minuti e con una storia inesorabilmente cupa, faticherà a trovare visibilità al di fuori del circuito dei festival, nonostante l'approccio delicato e perspicace della regista.

Leila (Fereshteh Hosseini) si aggira di notte per le strade di una piccola città, alla ricerca del figlio Omid. È scomparso dopo che la loro casa è stata attaccata dai talebani e suo marito è stato ucciso. Kural stabilisce immediatamente la sensazione di smarrimento e isolamento dell'eroina attraverso le inquadrature del direttore della fotografia Adib Sobhani, la cui camera a mano non è semplicemente traballante, ma oscilla virtualmente intorno a lei.

Due scene piuttosto crude, con Leila in dolorosi primi piani, dimostrano che in Afghanistan una donna non va in giro da sola, nemmeno se coperta da un burqa. E così, in una scena simile a una tragedia greca, rimuove la ghiaia dalla tomba senza nome del marito, gli taglia la barba con le forbici, se la incolla sul viso e si veste con i suoi abiti.

Nel frattempo scopriamo che il Cinema Jazireh è solo una copertura per un'operazione in cui giovani ragazzi vengono rapiti e addestrati a prostituirsi come travestiti. Un ragazzo, Azid (l'occhialuto Ali Karimi), viene portato dal boss Waheed (Hamid Karimi) e dal suo scagnozzo Ashraf (Meysam Damanzeh) e viene presentato a Zabur (l'attrice turca Mazlum Sümer), la giovane prostituta residente che balla per gli avventori e poi fornisce prestazioni sessuali e che deve istruire Azid e altri due ragazzi.

Dopo aver tentato senza successo di contattare l'ufficio per le persone scomparse, Leila continua a vagare per la campagna finché non sviene nelle mani di Sinjar (Reza Akhlaghirad), un becchino di mezza età. Questi la aiuta a rimettersi in piedi e a ritrovare il Cinema Jazireh.

Il film sembra essere ambientato negli anni '90, poiché il DVD è una tecnologia nuova nel negozio di contrabbando dove Waheed ottiene un Gameboy e una telecamera con cui permette ad Azid di filmare, fornendo un'interessante angolazione aggiuntiva (il ragazzo è attratto dalla locandina di Freaks di Tod Browning). I due ricevono anche un DVD di Titanic, che guardano con grande interesse, mentre "My Heart Will Go On" risuona fuori dallo schermo. Piccoli momenti come questo ci dicono che questi uomini non sono mostri, ma esseri umani,  portando la vicenda scomodamente vicino a casa nostra e rendendola universale. Il fatto che il Ministero della Cultura turco abbia ritirato il sostegno al film dopo averlo visto ne è la prova.

Momenti come lo scavo della tomba, Sinjar che pesca un cadavere da un fiume per dare a Leila una barba adeguata o l'esecuzione fuori campo di tre uomini per aver venduto cassette musicali sono parzialmente compensati dalla sala spettacoli color rosa del Cinema Jazireh, dalla musica e dalle risate - ed è il destino di Zabur ad essere particolarmente toccante. Mentre Leila, camuffata da uomo, ha un compito doloroso ma si aggrappa anche alla speranza, Zurab, che si veste da donna per esibirsi, non conosce altro modo di vivere e ha un futuro assai incerto. Questo gioca sia come contrasto che come sovrapposizione, proprio come l'approccio osservativo sensibile e delicato di Kural, che ci invita a guardare il dolore e la sofferenza e a comprenderli, piuttosto che giudicarli, anche quando si tratta di talebani. 

Cinema Jazireh è una coproduzione turco-iraniana-bulgara-romena di Toz Film Production, Seven Springs Pictures e Kos Kos Film, in coproduzione con Front Film, Soberworks, Orion e Avva Mixx.

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy