Graditi ritorni e promettenti opere prime tra i titoli Orizzonti a Venezia
- Teona Strugar Mitevska e Laura Samani selezionate in concorso; Stephan Komandarev, Maryam Touzani e Daniele Vicari nella sezione Venezia Spotlight, già Orizzonti Extra

Annunciati dal direttore artistico Alberto Barbera, i titoli selezionati nel concorso Orizzonti dell’82ma Mostra del cinema di Venezia (27 agosto-6 settembre - leggi la news sui titoli in concorso e fuori concorso) sono in tutto 19. Apre la sezione Mother di Teona Strugar Mitevska (già nella stessa sezione con il suo film precedente, L’appuntamento [+leggi anche:
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intervista: Teona Strugar Mitevska
scheda film]) un ritratto non convenzionale di Madre Teresa di Calcutta, interpretata da Noomi Rapace, frutto di un lavoro durato più di 15 anni per cercare la verità su questo personaggio non privo di contraddizioni.
Due i film italiani in concorso a Orizzonti. Uno è Il rapimento di Arabella, l’attesa opera seconda di Carolina Cavalli (selezionata in Orizzonti Extra 2022 con Amanda [+leggi anche:
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intervista: Benedetta Porcaroli
scheda film]), sempre con protagonista Benedetta Porcaroli; l’altro è Un anno di scuola di Laura Samani, secondo film anch’esso molto atteso della regista triestina dopo il successo di Piccolo corpo [+leggi anche:
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intervista: Laura Samani
scheda film] (Semaine de la Critique di Cannes e David di Donatello per la miglior regista esordiente nel 2022), una trasposizione ai giorni nostri dell’omonimo romanzo di Giani Stuparich.
Strange River è invece un'opera prima di un regista basco, Jaume Claret Muxart, un coming-of-age che racconta di un adolescente in vacanza con la famiglia sulle rive tedesche del Danubio, in cui scopre sé stesso e la propria sessualità. Un’altra opera prima è il francese Grand ciel di Akihiro Hata, regista di origine giapponese che realizza, secondo il direttore artistico, “una strana combinazione di elementi di denuncia sociale e rimandi al cinema di fantascienza”.
Di genere sci-fi anche Rose of Nevada dell’autore inglese Mark Jenkin (Bait [+leggi anche:
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intervista: Mark Jenkin
scheda film], Enys Men [+leggi anche:
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intervista: Mark Jenkin
scheda film]), calato nel contesto realistico di un paesino di pescatori della Cornovaglia e con interpreti George MacKay e Callum Turner. Secondo film di un regista già segnalatosi a Orizzonti con To the North [+leggi anche:
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intervista: Mihai Mincan
scheda film], Mihai Mincan, Milk Teeth è ambientato poco prima della caduta di Ceaușescu e ricostruisce il clima di oppressione del regime partendo dalla scomparsa di una bambina. Father è invece il terzo film di Teresa Nvotová (premiata a Locarno nel 2022 per Nightsiren [+leggi anche:
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intervista: Tereza Nvotová
scheda film]), “una drammatica vicenda con un'inaspettata deriva narrativa”, afferma Barbera.
Torna a Orizzonti, dove era stato in concorso nel 2013 con il suo primo film La vida después, il regista messicano David Pablos, che in questo suo quarto lungometraggio racconta un’originale storia d'amore ambientata fra camionisti e trafficanti di droga nella parte più violenta del Messico. Ritorno in Orizzonti anche per l’argentino Gastón Solnicki con The Souffleur, tra finzione e documentario, con Willem Dafoe nei panni del direttore di uno storico albergo che si batte per evitare la chiusura decisa dai nuovi proprietari. Divine Comedy è il nuovo film di Ali Asgari, in cui il regista iraniano (già in Orizzonti nel 2017 con Disappearance) riflette in forma di commedia, “anche molto godibile” secondo Barbera, su cosa significhi essere artisti oggi in Iran, fra censure, burocrazia e pedinamenti.
Infine, Hiedra è l’opera terza della regista ecuadoregna Ana Cristina Barragán (Alba [+leggi anche:
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scheda film]), ed è la storia di una madre alla ricerca del figlio che aveva abbandonato subito dopo la nascita. Lost Land, terzo film del regista giapponese Akio Fujimoto (Along the Sea), segue le peripezie di due bambini appartenenti alla minoranza Rohingya, costretti a fuggire con la famiglia dal Myanmar, un film che “inizia quasi come un documentario, ma assume anche una dimensione quasi favolistica”. Funeral Casino Blues di Roderick Warich (co-sceneggiatore di The Universal Theory [+leggi anche:
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intervista: Timm Kröger
scheda film]) è un melò sentimentale, ma anche di denuncia sociale, che omaggia i film di fantasmi, ambientato a Bangkok.
La selezione è completata dal titolo statunitense Late Fame di Kent Jones, sempre con Willem Dafoe, la coproduzione tra Colombia e Stati Uniti Barrio triste di Stillz, l'argentino Pin de fartie di Alejo Moguillansky, e l'indiano Songs of Forgotten Trees di Anuparna Roy.
Tra gli otto titoli della sezione Venezia Spotlight (già Orizzonti Extra), il cui vincitore sarà decretato dal pubblico, spicca Made in EU del bulgaro Stephan Komandarev (Globo di Cristallo a Karlovy Vary con il suo precedente Blaga’s Lessons [+leggi anche:
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intervista: Stephan Komandarev
scheda film]), film ispirato a fatti reali sullo sfondo della pandemia del Covid e ambientato in una cittadina mineraria; e Calle Málaga di Maryam Touzani (Adam [+leggi anche:
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scheda film], Il caftano blu [+leggi anche:
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scheda film]) è una commedia con Carmen Maura nei panni di una donna che, nel quartiere spagnolo di Tangeri, viene sfrattata dal suo appartamento dalla figlia. E poi ancora, À bras-le-corps, opera prima della svizzera Marie-Elsa Sgualdo, la storia di una quindicenne che sullo sfondo della Seconda guerra mondiale scopre di essere incinta a seguito di uno stupro. Si segnalano anche Hiram di Shahad Ameen e Un cabo suelto di Daniel Hendler: il primo è un road movie attraverso l'Arabia Saudita e il secondo è una commedia con protagonista un agente di polizia uruguaiano che scappa dal suo paese. Infine, il nuovo film di Daniele Vicari (Diaz [+leggi anche:
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intervista: Daniele Vicari
scheda film]), Ammazzare stanca, la storia vera di Antonio Zagari, figlio di un boss della 'ndrangheta che decide di ribellarsi.
I titoli selezionati:
Orizzonti
Mother - Teona Strugar Mitevska (film di apertura)
Divine Comedy - Ali Asgari
Hiedra - Ana Cristina Barragán
Il rapimento di Arabella - Carolina Cavalli
Estrany riu - Jaume Claret Muxart
Lost Land - Akio Fujimoto
Grand ciel - Akihiro Hata
Rose of Nevada - Mark Jenkin
Late Fame - Kent Jones
Milk Teeth - Mihai Mincan
Pin de fartie - Alejo Moguillansky
Father - Tereza Nvotová
En el camino - David Pablos
Songs of Forgotten Trees - Anuparna Roy
Un anno di scuola - Laura Samani
The Souffleur - Gastón Solnicki
Barrio triste - Stillz
Human Resource - Nawapol Thamrongrattanarit
Funeral Casino Blues - Roderick Warich
Venezia Spotlight
Hijra - Shahad Ameen
Un cabo suelto - Daniel Hendler
Made in EU - Stephan Komandarev
Motor City - Potsy Ponciroli
La hija de la española - Mariana Rondón, Marité Ugas
À bras-le-corps - Marie-Elsa Sgualdo
Calle Málaga - Maryam Touzani
Ammazzare stanca - Daniele Vicari
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