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LOCARNO 2025 Fuori Concorso

Recensione: Nova ’78

di 

- Aaron Brookner e Rodrigo Areias ci riportano indietro nel tempo a una convention che vide riunirsi grandi intellettuali e artisti per celebrare William S. Burroughs

Recensione: Nova ’78

La Nova Convention fu un evento di tre giorni che si svolse dal 30 novembre al 2 dicembre 1978 a New York. Fu prodotta dallo scrittore ed editor James Grauerholz, dal poeta e performer John Giorno e dal critico letterario e teorico della cultura Sylvère Lotringer per celebrare lo scrittore William S. Burroughs, le sue idee, la sua influenza e la sua eredità. Il compianto cineasta Howard Brookner (1954-1989) e il suo nucleo di collaboratori documentarono l’intero evento, ma il materiale fu considerato perduto fino al suo ritrovamento nel 2012. Il materiale, in gran parte inedito, è stato restaurato progressivamente fino al 2024 e il nipote di Howard, Aaron Brookner, insieme al collega portoghese Rodrigo Areias, ne hanno ricavato un documentario intitolato Nova ’78, presentato ora in anteprima all’edizione 2025 di Locarno, fuori concorso.

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Benché gran parte di quanto sopra compaia nelle didascalie introduttive di Nova ’78, c’è un retroscena che non è entrato nel documentario di Brookner e Areias. Forse la ragione è che parte del materiale è stato utilizzato anche per la versione aggiornata del 2014 di Burroughs (1983) di Howard Brookner, e che Aaron Brookner ha raccontato la vita e l’opera dello zio, e il suo legame con lui, nel documentario del 2016 Uncle Howard [+leggi anche:
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scheda film
]
. Per chi conosce questi due documentari, non sorprenderà scoprire che Tom DiCillo e Jim Jarmusch figurano rispettivamente come direttore della fotografia e fonico su Nova ’78, essendo stati parte della troupe originaria di Burroughs.

Nova ‘78 si concentra sostanzialmente sull’evento stesso, dagli ultimi preparativi dietro le quinte del giorno precedente alla convention alle numerose tavole rotonde, performance di danza, teatrali e musicali, letture e attestati di gratitudine per l’ispirazione che Burroughs aveva fornito a tutti loro. L’elenco dei relatori e dei performer è lungo e variegato: Philip Glass, John Cage, Laurie Anderson, Patti Smith, Timothy Leary, Allen Ginsberg, Brion Gysin e molti altri. Alcuni ospiti inizialmente annunciati non sono apparsi, come Susan Sontag e Keith Richards, ma chi c’era ha sorpreso molti con confessioni a cuore aperto. Ad esempio, Frank Zappa, che non è mai stato un grande lettore, ammirava profondamente Burroughs per aver scritto e pubblicato Il pasto nudo. Il resto delle conversazioni ruotava attorno al futuro e alla paura che esso incute per ragioni ancora oggi attuali, come le guerre, l’ambiente e la persecuzione delle minoranze, mentre un dialogo tra Burroughs e Ginsberg sulla situazione in Iran alla vigilia della rivoluzione suona profetico oggi.

Howard Brookner impostò lo stile tra un’osservazione in stile fly-on-the-wall e un reportage il più possibile fattuale, e Aaron Brookner e Rodrigo Areias lo mantengono per buona parte del film, restando alla convention e nei suoi immediati dintorni. Sanno tuttavia che occorre allentare un po’ l’atmosfera e mostrare anche l’eroe del racconto, Burroughs, in altri contesti: ci portano quindi fuori dalla convention e nel suo mondo di lunghe camminate e viaggi on the road, dove ogni fonte d’ispirazione può diventare opera d’arte tramite un processo di allenamento mentale. L’immaginario quasi astratto è accompagnato alla perfezione da una colonna sonora psichedelica, a forte presenza di chitarre e synth, firmata da Paulo Furtado (aka The Legendary Tigerman), mentre il montaggio preciso di Aaron Bruckner e Tomás Baltazar mantiene questo denso documentario su una piacevole durata di 80 minuti.

La convention raccontata si è rivelata un evento di straordinaria influenza. Come documentario, Nova ‘78 merita lo stesso risultato.

Nova ‘78 è una coproduzione britannico-portoghese realizzata da Pinball London e Bando à Parte.

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(Tradotto dall'inglese)

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