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LOCARNO 2025 Concorso

Recensione: The Seasons

di 

- Il film ibrido di Maureen Fazendeiro ci porta nell’Alentejo, nel sud del Portogallo, riportando alla luce reperti, storie e canti

Recensione: The Seasons

Situata nell’entroterra meridionale del Portogallo, la regione dell’Alentejo è conosciuta e ancora oggi studiata dai ricercatori come una culla dell’umanità, con dolmen – tombe megalitiche – che costellano la campagna aperta, perfettamente conservati nelle loro forme rocciose di “scisto”. Potremmo quasi definirla la Stonehenge portoghese. Precedentemente nota per aver co-diretto The Tsugua Diaries [+leggi anche:
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il suo primo lungometraggio da solista. Il film adotta come metodo cinematografico la ricerca archeologica sul campo, sfruttando l’attrattiva storica della zona e aprendo la superficie metaforica dell’Alentejo per far emergere la sua vivida storia. Applicando annotazioni di fantasia a una base documentaristica, la forma ibrida del film unisce pedagogia e poeticità, anche se con una profondità e una comprensione leggermente inferiori alle aspettative. The Seasons è stato presentato in anteprima al concorso del Locarno Film Festival.

Nata e cresciuta a Parigi, ma attualmente residente a Lisbona, Fazendeiro ha finora mostrato un particolare interesse per i rituali delle comunità isolate, per i frutti del loro lavoro e, talvolta, per la loro arte: comunità il cui stile di vita richiama le utopie moderne. Nel raccontare la memoria popolare e i passatempi eterni dell’Alentejo, emerge chiaramente il ruolo della soggettività della regista nel determinare ciò che vediamo e il tono del film. Un altro autore, visitando la stessa regione, potrebbe adottare un approccio completamente diverso e più intimo, conferendo alla narrazione una diversa autenticità.

Strutturato cronologicamente intorno al susseguirsi delle stagioni, incentrato sulla cura di una razza autoctona di capre serpentine e sulla raccolta della corteccia per la produzione del sughero (che rimane un'attività commerciale fondamentale per il Paese), il documentario procede lungo due filoni espositivi principali. Estratti dal diario dei pionieri dell'archeologia del ventesimo secolo Georg e Vera Leisner sono presentati con voce fuori campo in tedesco. Il loro resoconto delle strutture neolitiche nella penisola iberica è stato raccolto mentre la loro patria veniva bombardata dalle forze alleate (la sua ripubblicazione dieci anni fa ha fornito a Fazendeiro lo spunto iniziale per il film). Le riflessioni lucide ma ancora agitate degli accademici sono accompagnate da splendide riprese panoramiche delle zone descritte: il passato dei millenni precedenti, la memoria vivente e il presente duraturo si fondono in un'unica operazione audiovisiva. Questa presenza pre-civilizzazione è la fonte dei miti tramandati tra gli abitanti della zona (uno dei quali è letteralmente visualizzato nella seconda parte) e l'orgoglio locale. Le riprese di Fazendeiro delle capre che vagano libere in armonia naturale con il loro ambiente e la stagionatura artigianale del formaggio di capra insieme al sughero sono viste nel contesto dell'ascesa dell'agricoltura cooperativa, mentre l'attività rivoluzionaria e comunista nella zona cresceva dopo il declino della dittatura di Salazar negli anni '60 e la sua famosa fine il 25 aprile 1974.

In mezzo al pessimismo e al disfattismo dei tempi attuali, Fazendeiro presenta l’Alentejo e il sito archeologico di Castelo Velho come avamposti di bellezza e possibilità, un’immagine certamente accattivante. Tuttavia, il suo entusiasmo si scontra con uno scetticismo inevitabile, perché il paesaggio comincia a apparire idealizzato – una sensazione accentuata dalla rigogliosa vegetazione ripresa in 16 mm e dalle vignette fantasiose e fiabesche – come se l’intera regione potesse sostenere una rappresentazione così positiva e solare. Pur attraversando lo spazio in 80 minuti, la nostra comprensione complessiva del luogo e del suo significato, sia naturale o politico, resta un po’ superficiale.

The Seasons é una coproduzione tra Portogallo, Francia, Spagna e Austria, di O Som e a Fúria, Norte Productions, Filmika Galaika e Nabis Filmgroup SRL. Le sue vendite internazionali sono gestite da Square Eyes.

(Tradotto dall'inglese)

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