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LOCARNO 2025 Concorso

Recensione: Le bambine

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- Il primo film di Valentina e Nicole Bertani è un’ode punk e queer agli anni 90, un ritratto di un gruppo di bambine che ha deciso di raccontare la sua storia e di dettare le proprie regole

Recensione: Le bambine
Mia Ferricelli, Agnese Scazza e Petra Scheggia in Le bambine

Le bambine, primo film scritto in binomio dalle sorelle Valentina e Nicole Bertani, selezionato in concorso al Locarno Film Festival, ci trasporta nel cuore di quel ciclone che sono stati gli anni 90, un momento storico unico fatto di paradossi e paranoie ma anche di libertà e rivendicazioni femministe in chiave Riot grrrls. Con Le bambine, Valentina e Nicole Bertani ci raccontano una storia estremamente personale, quella della loro infanzia, un momento sospeso dove costruire e immaginare sé stesse al di fuori delle imposizioni di una società creata dagli (uomini) adulti per gli (uomini) adulti.

Al contempo toccante ed esilarante, testimonianza feroce di un momento nel quale le protagoniste scoprono il mondo e sé stesse, il loro film sembra incarnare il motto femminista “il personale è politico”. Bambine irriverenti, libere e ribelli, le protagoniste del primo film delle sorelle Bertani diventano le reginette destroy di un mondo nel quale ogni binarismo è abbattuto a colpi di ascia. Al comando del proprio destino, le protagoniste de Le bambine non hanno intenzione di piegarsi alle regole di una società eteropatriarcale che le vorrebbe trasformare in donne obbedienti, educate e pronte a soddisfare e compiacere lo sguardo maschile. “Le principesse fanno schifo” dice, Linda, uno sfogo che viene da dentro e si trasforma in grido di ribellione contro quello che una “donna” dovrebbe essere.

Le bambine è ambientato nel 1997, in un quartiere borghese abitato da personaggi stralunati che cercano, ognuno a modo loro, di adattarsi a un mondo che sembra stia per implodere. Linda (Mia Ferricelli), 8 anni, lascia la villa svizzera della ricca nonna in Svizzera e si trasferisce con la madre Eva (Clara Tramontano) in Italia. Qui conosce le sue due partner in crime, Azzurra (Agnese Scazza) e Marta (Petra Scheggia) con le quali formerà un trio inseparabile pronto a tutto pur di scrivere la propria storia al di là delle imposizioni di un mondo di adulti alla deriva. I loro genitori, ma anche gli altri adulti presenti nel film, sono egoisti, spietati e pettegoli ma anche estremamente fragili, cullati da sogni rotti che si accaniscono comunque a seguire. A prendersi cura delle tre protagoniste ci pensa una toccante babysitter queer chiamata Carletto, magnificamente interpretata da Milutin Dapčević. In un mondo parallelo che si è costruito per sopravvivere e lottare contro una società omofoba che lo considera persona non grata, Carletto sogna di essere Lady Di o il nuovo amore di Gianni (Versace). Marta, Azzurra e Linda lo adottano immediatamente in quanto guida verso un mondo parallelo fluido e accogliente nei confronti di una diversità vista come una forza e non come una debolezza. “Puoi essere bello solo se sei strano” dice Linda ad Azzurra riferendosi ai due gemelli presenti nel film, una frase implacabile, come un’esplosione atomica che trasforma la stranezza in arma di distruzione di massa.

Oltre ad essere una toccante e stravolgente ode alla queerness (il bacio appassionato tra Carletto e il suo amante diventerà d’antologia) Le bambine parla anche con coraggio e umanità d’infanzia e di dipendenze, due temi che la società non accetta di unire. La tossicodipendenza di Eva, ma anche le droghe consumate durante le interminabili serate nei club, sono parte integrante della narrazione, della vita delle giovani protagoniste che osservano con sguardo al contempo incuriosito e spaventato il crollo degli adulti che le attorniano. La coraggiosa scelta di mostrare l’infanzia ma anche le fragilità degli adulti al di là degli stereotipi, ricorda film quali Welcome to the Doll House di Todd Solondz o ancora di Gummo di Harmony Korine. Le bambine è un film potente, toccante e coraggioso sulla diversità, un’ode punk femminista alla fluidità dell’esistenza.

Le bambine è prodotto da Emma Film (Italia) in coproduzione con Cinédokké (Svizzera) e Manny Films (Francia). Le vendite all’internazionale sono affidate a Intramovies.

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