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LOCARNO 2025 Cineasti del Presente

Recensione: Hair, Paper, Water…

di 

- Nicolas Graux e Trương Minh Quý dirigono un piccolo documentario di struggente bellezza incentrato su un'anziana signora vietnamita e la sua numerosa famiglia allargata

Recensione: Hair, Paper, Water…

Hair, Paper, Water… sembra uno dei primi documentari recenti ad essere permeato dallo spirito di Duolingo, l'amatissima app mobile per l'apprendimento delle lingue. Famosa anche per le fastidiose notifiche della sua mascotte, il gufo verde, sa che l'acquisizione di una lingua è possibile solo con una pratica costante. La protagonista di Hair, Paper, Water…, la signora Cao Thị Hậu, è un'insegnante altrettanto determinata, che spera che suo nipote Cao Xuân Doanh possa padroneggiare la lingua ancestrale Ruc, oltre a leggere e scrivere in vietnamita e in inglese, in vista del suo futuro indipendente. Nel lungometraggio, co-diretto da Nicolas Graux e Trương Minh Quý (quest'ultimo si sta affermando come uno degli autori vietnamiti più importanti della sua generazione), la lingua Ruc punteggia la voce fuori campo dei personaggi e l'uso sorprendentemente intenso di didascalie, permettendoci di assistere allo sviluppo educativo di Doanh, mentre gli altri splendidi elementi del film contribuiscono al nostro. Presentato in anteprima al Festival di Locarno, il documentario si è aggiudicato il Pardo d'oro nel concorso Cineasti del presente (leggi la news).

Questo film è il lavoro più informale e artigianale di artisti intrinsecamente abili dal punto di vista tecnico. Grazie alla loro vasta familiarità con il luogo (e al fatto che Hậu apparisse nel precedente documentario di Trương, The Tree House [+leggi anche:
recensione
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), i due registi hanno filmato con una vecchia cinepresa Bolex in due periodi successivi alla pandemia di Covid, privilegiando immagini dall’aspetto casuale, che si fondono nel montaggio per creare un ricco ritratto di una persona, con tanta storia e saggezza da condividere, nel singolare panorama socio-economico di Tuyên Hóa, nel Vietnam centrale.

L'inventario è una strategia narrativa: oltre ai nomi rudimentali in Ruc, come quelli nel titolo del film, troviamo i resti di una cultura popolare di guarigione, con foglie medicinali come la pianta Chòn celebrata come rimedio per i disturbi post-partum e persino per il Covid. Tutto è ripreso con rapidi ma amorevoli primi piani, e il sound design tattile di Ernst Karel ci fa quasi sentire le immagini dai toni verdastri e percepire visivamente l'audio. Graux e Trương trasmettono anche il fatto che Hậu conduce una vita singolarmente semplice, seppur autosufficiente: le sue ore di lavoro, nonostante l'età che avanza, sono dedicate alla raccolta di cibo per il proprio sostentamento, e ogni giorno è simile al precedente.

Per evitare che la trama risulti troppo esile, i registi costruiscono la loro narrazione sui legami generazionali di Hậu e su come le sue responsabilità familiari, viste alla luce dei suoi ricordi passati, evochino crudelmente ed eloquentemente il passare del tempo. La fotografia in 16 mm assume una tonalità opportunamente pericolosa mentre scruta il precipizio di una grotta, dove Hậu è nata come una di nove figli e dove viveva la sua famiglia; al contrario, due delle sue nipoti più grandi vivono a Saigon (dove lei si reca per la prima volta all'inizio del film) e si guadagnano da vivere con un pericoloso lavoro in fabbrica. Documentari sperimentali come questo in genere enfatizzano l'attività pratica e materiale a scapito di tutto il resto, e riflettono sulla totale inconoscibilità dei loro partecipanti; qui, abbiamo una percezione più delicata delle vite condotte ai margini, al di fuori della storia e persino della socialità convenzionale, ma a ben guardare, sono composte dalla stessa ricchezza e dalla stessa profondità di quelle di chiunque altro.

Hair, Paper, Water… è una produzione di Belgio, Francia e Vietnam, guidata da Dérives e Petit Chaos. Il film è coprodotto da WIP - Wallonie Image Production e Lagi Films. Le vendite internazionali sono a cura di Lights On.

(Tradotto dall'inglese)

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