email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2025 Giornate degli Autori

Recensione: Memory

di 

- VENEZIA 2025: Esplorando i ricordi d'infanzia in piena guerra, Vladlena Sandu crea un lungometraggio d'esordio di eccezionale creatività cinematografica

Recensione: Memory

Tarkovskij, Paradžanov, Pasolini: quando questi nomi illustri compaiono nei ringraziamenti speciali dei titoli di testa di Memory [+leggi anche:
trailer
intervista: Vladlena Sandu
scheda film
]
di Vladlena Sandu, presentato all’apertura delle Giornate degli Autori dell’82ª Mostra di Venezia, è difficile non considerare la scelta della regista piuttosto audace (qualcuno direbbe persino presuntuosa). Eppure, ciò che segue dimostra chiaramente che, pur senza raggiungere ancora le vette di quei maestri, Sandu non ha nulla da invidiare sul piano della creatività artistica. Il suo primo lungometraggio, un documentario ibrido, si rivela sorprendentemente inventivo, ricco di spunti visivi e narrativi di grande forza, capaci di dare vita a un racconto autobiografico sensibile, intelligente e profondamente toccante.

"Io ero lì, in quel momento. Questo film è un atto di riconoscimento del mio passato e un tentativo di comprendere il ciclo di violenza tramandato di generazione in generazione. È dedicato ai bambini vittime delle dittature e delle guerre." Nata a Feodosia, in Crimea, da un padre ucraino e una madre cecena durante l’epoca sovietica, la piccola Vladlena viene mandata a sei anni a vivere con i nonni materni a Grozny. Confusa ("perché sono qui senza mia madre e mio padre?"), scopre l’uniformità della scuola (intrisa del culto di Lenin, con l’obbligo di scrivere con la mano destra e l’indottrinamento nei "piccoli ottobrini"), un nonno bellicoso e punitivo (cresciuto nella linea del Partito) che presto impara a detestare, le fughe al cinema, l’ipnotizzatore Alan Chumak in televisione, la scuola di musica, ecc. Ma tre anni dopo l’URSS crolla, la Cecenia dichiara l’indipendenza, tutti i valori vengono stravolti, la situazione economica peggiora di giorno in giorno e, nel 1994, scoppia la guerra con la Russia. Ora deve sopravvivere in una città devastata e pericolosa. E i segreti di famiglia vengono rivelati...

"Diventerò un ricordo per te, nel profondo della tua mente." Accompagnato dalla voce fuori campo della regista, che rievoca episodi significativi della sua infanzia unica, come un flusso di vividi frammenti di memoria che intrecciano immagini oniriche, rappresentazioni simboliche, archivi fotografici, informazioni geopolitiche e percezioni profondamente intime, il film compone un affascinante ritratto sfaccettato di un individuo, di un territorio (la Cecenia) e dell’URSS (attraverso i riferimenti storici legati alla famiglia), fino a culminare negli orrori della guerra ("così siamo sopravvissuti"). Ma è soprattutto la dimensione formale a incantare, con Vladlena Sandu (anche autrice della sceneggiatura e del montaggio) che in ogni sequenza trova un modo per superare il minimalismo in un susseguirsi sorprendente di soluzioni visive originali, fatta di idee tanto semplici quanto uniche. Un dono sensoriale e poetico nel ricreare la realtà, che attinge alle migliori fonti del cinema e fa di Memory un’opera ammirevole di altissimo valore artistico.

Memory é una produzione della compagnia francese Limitless e coprodotto dall’olandese Revolver Amsterdam. Loco Films ne gestisce le vendite internazionali.

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy