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ROMA 2025

“La casa degli autori indipendenti”: presentata la 20ma Festa del cinema di Roma

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- Centocinquanta titoli da 38 paesi nel programma del festival capitolino la cui nuova edizione si svolgerà dal 15 al 26 ottobre; premio alla carriera a Jafar Panahi

“La casa degli autori indipendenti”: presentata la 20ma Festa del cinema di Roma
Good Boy di Jan Komasa

“Roma vuole essere la casa degli autori indipendenti, e, considerato il programma di quest’anno, direi che ci siamo riusciti”. Parola di Salvatore Nastasi, presidente della Fondazione Cinema per Roma, che, forte delle oltre 110.000 presenze registrate l’anno scorso, ha introdotto venerdì mattina all’Auditorium Parco della Musica la 20ma edizione della Festa del Cinema di Roma, la quarta diretta da Paola Malanga, alla quale è poi passata la parola per illustrare la line-up di quest’anno (non completa, altri annunci sono previsti nei prossimi giorni).

Entrando subito nel vivo, il Concorso Progressive Cinema schiera 18 titoli, che saranno valutati da una giuria presieduta dall’attrice, sceneggiatrice e regista Paola Cortellesi e composta dal regista e sceneggiatore finlandese Teemu Nikki, il regista e sceneggiatore britannico William Oldroyd, lo scrittore e illustratore statunitense Brian Selznick e l’attrice franco-finlandese Nadia Tereszkiewicz. Tra i film in concorso, L’Accident de piano [+leggi anche:
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intervista: Quentin Dupieux
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di Quentin Dupieux, con Adèle Exarchopoulos nei panni di una star del web; Good Boy di Jan Komasa, una fiaba nera con Stephen Graham (fresco vincitore di un Emmy per il suo ruolo nella miniserie Adolescence [+leggi anche:
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) che ruota attorno a un 19enne che, dopo una notte di eccessi, si ritrova sequestrato nel seminterrato di una famiglia apparentemente rispettabile; Hen [+leggi anche:
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di György Pálfi, storia di una gallina che vuole vivere e mantenere in vita la propria famiglia; Six jours, ce printemps-là [+leggi anche:
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di Joachim Lafosse (premiato a Roma per la miglior regia nel 2023 con Un silence [+leggi anche:
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intervista: Joachim Lafosse
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), riflessione pungente e attuale su ruoli sociali, classi e stereotipi etnici. 

Quattro i titoli italiani in concorso: 40 secondi di Vincenzo Alfieri, sulle 24 ore che precedono la barbara uccisione del giovane Willy Monteiro Duarte; Gli occhi degli altri di Andrea De Sica, ispirato al delitto Casati Stampa del 1970, un mélo intessuto di erotismo noir con Jasmine Trinca e Filippo Timi; Sciatunostro di Leandro Picarella, che si preannuncia un film di formazione “emozionante e indimenticabile” oltre che un omaggio al cinema; il documentario Roberto Rossellini, più di una vita di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara e Raffaele Brunetti, dedicato al grande regista italiano con materiali inediti. E poi ancora, sempre in concorso, Miss Carbón [+leggi anche:
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intervista: Agustina Macri
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di Agustina Macri, Re-Creation [+leggi anche:
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di Jim Sheridan e David Merriman, The Things You Kill [+leggi anche:
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intervista: Alireza Khatami
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di Alireza Khatami, Winter of the Crow [+leggi anche:
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di Kasia Adamik. Si segnalano inoltre le opere prime Left-Handed Girl di Shih-Ching Tsou, candidato all’Oscar per Taiwan, storia di una madre single alle prese con debiti e difficoltà, co-sceneggiato, montato e prodotto da Sean Baker (Anora); e Nino [+leggi anche:
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intervista: Pauline Loquès
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di Pauline Loquès, presentato alla Semaine di Cannes.

Novità di quest’anno, un premio riservato al miglior documentario, che sarà assegnato da una giuria presieduta dal cineasta rumeno Alexander Nanau. Tra i titoli in lizza, 2000 Meters to Andriivka [+leggi anche:
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di Mstyslav Chernov, candidato dell’Ucraina all’Oscar per il miglior film straniero; Le Chant des forêts di Vincent Munier, Cuba & Alaska [+leggi anche:
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intervista: Yegor Troyanovsky
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di Yegor Troyanovsky, I fratelli Segreto di Federico Ferrone e Michele Manzolini, storia di tre fratelli che lasciano il Cilento di fine ‘800 per tentare la fortuna a Rio de Janeiro, con materiale d’archivio “stupefacente”; Kenny Dalglish di Asif Kapadia, in prima mondiale a Roma, su una delle leggende del calcio britannico; Put Your Soul on Your Hand and Walk di Sepideh Farsi, un ritratto di Gaza costruito attraverso mesi di videochiamate con la 24enne fotogiornalista palestinese Fatma Hassouna, uccisa lo scorso aprile durante un attacco israeliano.

Completano il ricchissimo programma le consuete sezioni non competitive Freestyle (che include l’opera prima da regista di James McAvoy, California Shemin’), Grand Public (tra cui Hamnet [+leggi anche:
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di Chloé Zhao e Cinque secondi di Paolo Virzì) e Best of 2025, gli omaggi a Pier Paolo Pasolini, Claudio Caligari, Carlo Rambaldi, gli incontri con il pubblico Paso Doble e Absolute Beginners, il premio alla carriera al regista iraniano Jafar Panahi, che presenterà al pubblico il suo film Palma d’oro 2025 Un semplice incidente [+leggi anche:
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intervista: Jafar Panahi
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, e il nuovo premio alla carriera riservato alle più importanti personalità dell’industria cinematografica globale assegnato al produttore David Puttnam (Momenti di gloria, Mission, Fuga di mezzanotte). Aprirà la Festa La vita va così, il nuovo film di Riccardo Milani, chiuderà Carlo Verdone con la stagione finale del suo Vita da Carlo.

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