Recensione: Los Tigres
- Alberto Rodríguez realizza il suo personale The Abyss con una messa in scena spettacolare per raccontare il rapporto tra un fratello e una sorella che si dedicano alle immersioni subacquee professionali

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scheda film] si rivolge all'Andalusia occidentale utilizzando come sfondo la zona industriale della vicina Huelva, un paesaggio di torri metalliche fumanti, una città inquinata, brutale e imponentemente fotogenica, ideale sia per un film post-apocalittico che per un ritratto sociale del premio Oscar Sean Baker. Il suo nuovo film, in concorso nella sezione ufficiale del 73mo Festival di San Sebastian, è ambientato in questo maestoso ma terrificante scenario artificiale, in contrasto con le profondità naturali dell'oceano dove lavorano i suoi personaggi principali.
I protagonisti sono Antonio (interpretato con la consueta grinta da Antonio de la Torre, alla sua nuova collaborazione con Rodríguez dopo La isla mínima) ed Estrella (Bárbara Lennie), entrambi figli di un sub, cresciuti quasi più in acqua che sulla terraferma: mezzi pesci o sirene. Antonio è il professionista più abile della zona, mentre Estrella, sorda a causa di un incidente in acqua avvenuto durante l'infanzia, lo assiste da una chiatta. Mentre riceve un'allettante offerta di lavoro a Vigo, Antonio subisce un incidente che mette a repentaglio la sua carriera subacquea, e, da quel momento in poi, la loro già precaria situazione finanziaria diventa ancora più tesa. Ma forse le cose potrebbero cambiare se riuscissero a mettere a segno una rapina... sott'acqua.
Da quello che inizialmente sembra un film d'avventura o un thriller di rapine nelle profondità marine emerge un lungometraggio realizzato in modo sorprendente, in grado di trarre in inganno gli spettatori con le sue immagini accattivanti sopra e sotto l'acqua. Perché Los Tigres – soprannome dato ai suoi personaggi principali in onore di quelli di Mompracen, imbattibili pirati, combattenti, anticolonialisti e ribelli del XIX secolo, capitanati dal leggendario Sandokan e nati dalla mente iperfertile dello scrittore italiano Emilio Salgari – è, in sostanza, un film su anime tormentate. Il loro subconscio, i loro traumi e le loro rivalità pesano più delle loro imprese più o meno riuscite sopra e sotto l'acqua.
Rodríguez e il suo co-sceneggiatore Rafael Cobos sono più interessati a esplorare la psicologia di due fratelli che si amano e si respingono in egual misura, si completano e hanno bisogno l'uno dell'altro. E sebbene sia girato con lo stile di un fan sfegatato di James Cameron (il paragone con The Abyss è inevitabile) che attirerà il pubblico al cinema e sulle piattaforme in cerca di immagini travolgenti e suggestive (che offre in abbondanza, girate con grande abilità tecnica e maestria), il film preferisce immergersi nella vita interiore dei suoi due personaggi principali. Antonio ed Estrella sono un Don Chisciotte e un Sancio del profondo mare blu: anfibi umani e disadattati.
Los Tigres è un film original Movistar Plus+ prodotto da Kowalski Films, Feelgood Media, Movistar Plus+, Mazagón Films AIE e Le Pacte. Le vendite internazionali sono affidate a Film Factory. Distribuito da Buena Vista International, uscirà nelle sale spagnole il 31 ottobre.
(Tradotto dallo spagnolo)
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