Recensione: Couture
di Olivia Popp
- Alice Winocour trova l'umanità nell'alta moda nel suo ultimo film, con Angelina Jolie nel ruolo di una regista alle prese con una serie di prove personali e professionali

Settimana della moda di Parigi: è il luogo in cui i sogni diventano realtà, dove le persone si ritrovano a pezzi e dove lanciano le loro carriere. Almeno, questo è ciò che ci dice il mondo dell'alta moda. Ma nel suo nuovo film, opportunamente intitolato Couture [+leggi anche:
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scheda film], la sceneggiatrice e regista Alice Winocour guarda letteralmente e metaforicamente dietro le quinte per descrivere le aspirazioni di tre donne che si trovano lì nello stesso momento, ed è più facile identificarsi di quanto si pensi. Il film è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Special Presentations di Toronto prima di volare al Festival di San Sebastian e competere per la Conchiglia d'Oro. Dopo Riabbracciare Parigi [+leggi anche:
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intervista: Alice Winocour
scheda film] (2022), Winocour mette ancora una volta la capitale francese al centro della scena, questa volta attraverso le vite e le prospettive di queste tre donne con background completamente diversi, ma unite nella loro passione e nel desiderio di fare del bene a chi le circonda.
Con il titolo originale francese del film (Coutures, al plurale, significa "cuciture"), la regista porta la metafora dell'ago e del filo al suo limite, ma in modo appropriato, tessendo un mosaico toccante nell'ambiente frenetico e caotico della Settimana della moda di Parigi. Ma l'evento è utilizzato solo come palcoscenico per presentare il suo cast transnazionale di personaggi. La regista americana Maxine Walker (Jolie, in un ruolo parzialmente francofono) sta realizzando un cortometraggio per la Settimana della moda con protagonista la diciottenne sudsudanese Ada (Anyier Anei), studentessa di farmacia diventata modella, a sua volta assistita dalla truccatrice Angèle (Ella Rumpf), oberata di lavoro ma gentile. Angèle, che nasconde i tagli e i lividi delle modelle stremate dalle sfilate, sogna di raccogliere in un libro le innumerevoli storie personali che sente dalla sua postazione di trucco. Il film, per sua natura, relega gli uomini in secondo piano, fatta eccezione per Anton (Louis Garrel), direttore della fotografia e stretto collaboratore creativo di Walker, nel quale lei trova qualcosa di più in questo periodo difficile.
Il personaggio di Anei è, in effetti, piuttosto ancorato alla realtà, poiché nella vita reale è una studentessa di farmacia sudsudanese che vive a Nairobi e che viene catapultata in un mondo nuovo dopo essere stata scoperta da Winocour. Ada è sorpresa di scoprire che, sebbene l'ambiente sia naturalmente competitivo, si dimostra anche molto solidale, e trova un'amica inaspettata in una modella ucraina che comprende appieno la sua esperienza di fuga dal conflitto. Nel caos della sua vita professionale e di un divorzio in corso, il medico di Walker la informa che ha un cancro al seno (un chiaro riferimento alla storia familiare di Jolie e alla sua doppia mastectomia preventiva), il cui trattamento la costringerebbe a ritirarsi dal suo amato lavoro creativo.
Mentre alcuni dei dialoghi quotidiani del film risultano a tratti un po' aridi, Couture dà il meglio di sé nei momenti più poetici, dove diventa un canale diretto verso l'intimo e l'onirico. La reazione di Walker alla sua diagnosi evidenzia come tendiamo a dare più valore alla produttività rispetto a ciò che di solito consideriamo "sacrificabile": la famiglia, gli amici o persino la nostra salute. E sebbene Winocour non insista mai su un particolare messaggio biopolitico, mostra con insistenza come i corpi delle donne siano logorati o manipolati in modi diversi e, a loro volta, come altre donne fungano da canali di riparazione o autoriparazione.
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, la regista non tenta mai di ritrarre la brutalità della Settimana della moda di Parigi. Couture si configura piuttosto come un'esplorazione dei legami umani, nei momenti di vulnerabilità emotiva e fisica. Certo, questo filo conduttore avrebbe potuto essere sviluppato visivamente in modo più approfondito, ma Winocour preferisce lasciare che i suoi personaggi fluiscano, guidandoci verso un esito quasi fantastico.
Couture è una produzione franco-americana guidata da CG Cinema, Closer Media e France 3 Cinéma. Hanway Films detiene i diritti per la vendita mondiale.
(Tradotto dall'inglese)
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