Recensione: Ungrateful Beings
- Nel suo quinto film, il regista ceco Olmo Omerzu parte da una premessa interessante che si contorce fino a suscitare disinteresse e rifiuto nei confronti dei protagonisti e dei loro destini

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scheda film] il film del regista ceco Olmo Omerzu in gara per la Conchiglia d'Oro al 73mo Festival di San Sebastian, è la storia di una famiglia, in particolare di una famiglia sfasciata. E di famiglie sfasciate ce ne sono tante. È normale che un padre appena separato vada in vacanza con i suoi due figli. Non è certo insolito che quel padre mandi messaggi insistenti alla sua ex, dicendole quanto si stanno divertendo e quanto sia tutto idilliaco. Purtroppo, non è raro nemmeno che un'adolescente soffra di disturbi alimentari. Forse meno comune è che li usi per manipolare emotivamente chi la circonda e ottenere ciò che vuole. Ma, alla fine, è inevitabile. Anche innamorarsi di un cattivo ragazzo capita a molte ragazze, e la protagonista adolescente di questo film è una di queste. Tutte queste premesse gettano le basi per un dramma familiare che promette di essere interessante e richiede la nostra attenzione. Le cose si complicano quando la trama inizia a prendere strade sempre più tortuose, tra omicidi, ricatti, furti di identità tra genitori e figli, bugie e altri sviluppi, uno più stravagante dell'altro.
Diciamolo chiaramente, non c'è alcun problema con l'eccentricità. Anzi, intrecci con colpi di scena sorprendenti che sollevano questioni morali spinose e rischiose possono dar vita a film eccellenti. È vero che quando i personaggi che incarnano queste storie sono confusi, quando il film non riesce a trovare il tono giusto per trasmettere ciò che vuole raccontare e quando le bizzarre sorprese sembrano principalmente pensate per scioccare lo spettatore piuttosto che offrire complessità e profondità alla narrazione, ci avviciniamo pericolosamente al fallimento. E, purtroppo, tutti questi fattori sono presenti in Ungrateful Beings. Il film rimane interessante da guardare per tutte le sue quasi due ore di durata. Ma l'interesse risiede nella curiosità di vedere quale sarà la prossima decisione immatura dei personaggi per complicare ulteriormente le loro vite, piuttosto che in una vera connessione emotiva con i protagonisti e i loro destini travagliati.
È vero che il film offre spunti interessanti sulla natura del legame tra genitori e figli e su come bugie e inganni a volte contribuiscano a mantenere in vita relazioni destinate a fallire. Tuttavia, nel complesso, manca di profondità, di sfumature che ci aiutino a capire perché i personaggi si comportino in un certo modo e a immedesimarci veramente nella loro situazione e nelle loro motivazioni. Alla fine, sembra che questa sia una storia di genitori (Barry Ward e Barbora Bobulová) disposti a tutto pur di proteggere la figlia (Dexter Franc) e salvarle la vita. È un peccato che assistiamo a questa impresa, storditi dalla quantità di assurdità di cui queste persone sono capaci, senza riuscire a provare sentimenti positivi nei loro confronti e nel loro approccio alla vita.
Ungrateful Beings è una produzione di Endorfilm (Repubblica Ceca) in collaborazione con Cvinger Fims (Slovenia), Lava Films (Polonia), Punkchart Films (Slovacchia), Kinorama (Croazia), Lonely Production (Repubblica Ceca), Melocoton Films (Francia), RTV Slovenija e Czech Television. L’agenzia Cercamon, che ha sede a Dubai, si occupa delle vendite internazionali.
(Tradotto dallo spagnolo)
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