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SAN SEBASTIAN 2025 New Directors

Recensione: Si no ardemos, cómo iluminar la noche

di 

- L'esordio della costaricana Kim Torres è una storia di formazione dal ritmo lento ma stimolante, che funge da potente biglietto da visita

Recensione: Si no ardemos, cómo iluminar la noche
Lara Yuja Mora in Si no ardemos, cómo iluminar la noche

Laura è un'adolescente che, con la madre e il fratello, si trasferisce da San José in una cittadina dell'entroterra del Costa Rica. Lì, la attendono il nuovo compagno della madre e la sua giovane figlia. Questo è il punto di partenza di Si no ardemos, cómo iluminar la noche, il lungometraggio d'esordio della regista Kim Torres, presentato in questi giorni nella sezione New Directors del 73mo Festival di San Sebastian. La nuova vita che le si apre nel luogo in cui è appena arrivata non entusiasma Laura, che non esita a far capire chiaramente alla madre che non è lì che vorrebbe essere.

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Nonostante tutto, e sapendo di non avere altra scelta, la giovane donna (Lara Yuja Mora) inizia a esplorare e cercare di abituarsi al suo nuovo posto. La natura travolgente del nuovo ambiente, dove la natura inonda ogni cosa di una bellezza quasi violenta, coincide con l'intensità delle emozioni che devastano il suo corpo e la sua mente. Il risveglio adolescenziale, che lascia alle spalle la ragazza che era un tempo per iniziare ad abituarsi alla donna che diventerà, coglie Laura nel mezzo di una tempesta di cambiamenti a cui si adatta come meglio può. Inizia a fare amicizia e a scoprire l'ambiente che la circonda, permeato da un'aura misteriosa, tanto accattivante quanto inquietante.

Non ci vuole molto perché arrivi alle sue orecchie la leggenda di una bestia dal pelo viola che si aggira nella giungla di notte in cerca di donne da rapire. Come se le cose non fossero già abbastanza complicate per la giovane donna, questa storia cupa, che minaccia un'imminente brutale violenza sessuale, coincide con il suo risveglio sessuale. La sua migliore amica in città è una ragazza della sua età, che vive con la nonna da quando la madre è emigrata negli Stati Uniti in cerca di una vita migliore. Tra le due e un altro ragazzo, si sviluppa un sottile triangolo di desiderio e attrazione, che diventa un'ulteriore minaccia in un contesto già complicato.

Tutti gli ingredienti che compongono la ricetta di Si no ardemos, cómo iluminar la noche sono cotti a fuoco lento, richiedendo l'attenzione dello spettatore e un certo impegno. Bisogna aspettare fino agli ultimi istanti del film perché il dramma si svolga davvero e il ritmo acceleri. Questo può essere un po' frustrante, ma se ci si immerge nel gioco proposto da Torres, è facile provare fascino e un'intensa connessione emotiva con Laura, la sua famiglia e l'ambiente unico in cui si svolgono le loro vite. Questo è un debutto che, sebbene imperfetto, offre molteplici elementi degni di nota. Tra i più notevoli, un cast solido e completo, la fotografia (di Mel Nocetti) e la messa in scena che regalano immagini bellissime e cariche di emozioni, e un uso molto intelligente del suono che rafforza un'atmosfera densa e avvolgente.

Si no ardemos, cómo iluminar la noche è una produzione di Noche Negra Films (Costa Rica) in collaborazione con Tropical Films (Messico) e Les Films du Clan (Francia). La francese Urban Sales cura le vendite internazionali.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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