Alice nella Città segna il ritorno di Daniel Day-Lewis
- Il festival dedicato alle giovani generazioni, dal 15 al 26 ottobre a Roma, presenta Anemone di Ronan Day-Lewis, in Concorso con altri 10 titoli internazionali

C’è l’atteso ritorno di Daniel Day-Lewis con l’anteprima di Anemone, opera prima diretta dal figlio Ronan, tra le sorprese della 23ma edizione del festival Alice nella città, che si svolgerà a Roma dal 15 al 26 ottobre, parallelamente alla Festa del Cinema di Roma ma da quest’anno del tutto in autonomia. Daniel Day-Lewis, che riappare sullo schermo a otto anni da Il filo nascosto, sarà a Roma con il figlio regista per presentare il film selezionato nel concorso internazionale e tenere una masterclass.
Dedicata ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella città presenta un programma che comprende 11 opere del Concorso e 6 film Fuori Concorso a cui si aggiungono, nel programma Panorama Italia, 6 film che concorrono al Premio del Pubblico, 3 Proiezioni Speciali e 3 Serie Tv. “Ciò che ci interessa davvero sono i ragazzi: offrire loro spunti di riflessione sulla norma e sul diverso, sull’importanza di divergere per rincorrere i propri desideri se ci aiutano a vivere meglio”, spiegano i direttori artistici Gianluca Giannelli e Fabia Bettini.
Vive nei ricordi d’infanzia del suo regista The President’s Cake, opera prima di Hasan Hadi selezionata nel concorso internazionale, già vincitrice della Caméra d’Or per il miglior debutto alla Quinzaine des Cinéastes di Cannes. La ricerca dei legami familiari si fonde con il desiderio di libertà nella capitale nigeriana Lagos, scossa dai disordini politici nel 1993 nel commovente debutto di Akinola Davies Jr., My Father's Shadow [+leggi anche:
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intervista: Akinola Davies Jr.
scheda film], anch’esso premiato a Cannes con la Menzione speciale Caméra d'Or in Un Certain Regard. Il ceco Vojtěch Strakatý sceglie, per il suo secondo lungometraggio The Other Side of Summer [+leggi anche:
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intervista: Vojtěch Strakatý
scheda film], un delicato studio dell’infanzia che cattura il senso di sorellanza, d’incertezza ed emancipazione. Disegna invece la mappa dei primissimi anni di vita di una bambina il film d’animazione Amélie et la métaphysique des tubes [+leggi anche:
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intervista: Maïlys Vallade, Liane-Cho …
scheda film] che Maïlys Vallade e Liane-Cho Han hanno tratto dal best-seller di Amélie Nothomb Metafisica dei tubi.
Dal concorso di San Sebastián arriva Los domingos [+leggi anche:
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intervista: Alauda Ruiz de Azúa
scheda film], il nuovo film di Alauda Ruiz de Azúa che ci presenta una ragazza diciassettenne idealista e brillante, pronta ad abbracciare la vita di suora di clausura. Racchiude il mistero ancestrale che tiene unite le famiglie l’opera seconda del regista spagnolo José Alayón, La lucha [+leggi anche:
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scheda film], presentato anch’esso nei giorni scorsi a San Sebastián. L’esordiente Lucía Aleñar Iglesias presenta Forastera [+leggi anche:
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scheda film] (Premio FIPRESCI a Toronto), un film sulla memoria, sulla consapevolezza della perdita e la capacità di lasciare andare. Debutto anche per il regista iraniano Hesam Farahmand, con il potente dramma sociale My Daughter's Hair, e per Siyou Tan con Amoeba [+leggi anche:
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scheda film], riflessione sulle sfide adolescenziali alle convenzioni sociali. Completa il concorso Rebuilding, opera seconda dello sceneggiatore e regista statunitense Max Walker-Silverman, protagonista Josh O'Connor.
Ad aprire il festival fuori concorso ci sarà l’horror indie Good Boy dello statunitense esordiente Ben Leonberg, già diventato virale. Tra i titoli fuori concorso, A Second Life [+leggi anche:
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scheda film] dell’eclettico francese Laurent Slama, ambientato durante le Olimpiadi di Parigi; il film d’animazione Planètes [+leggi anche:
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scheda film] di Momoko Seto; The Choral [+leggi anche:
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scheda film] di Nicholas Hytner, con Ralph Fiennes, sul potere della musica come collante sociale.
Per il primo anno ci sarà il premio del pubblico ai film del Concorso Panorama Italia. Daniele Barbiero firma con Squali un racconto contemporaneo sull’adolescenza e la pressione sociale in un mondo iperconnesso; Margherita Spampinato con il delicato Gioia mia [+leggi anche:
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intervista: Margherita Spampinato
scheda film], Premo speciale della giuria del Concorso Cineasti del Presente di Locarno, invita a considerare la memoria come strumento per crescere; realtà e memoria, ma in un mix di generi, formati e linguaggi visivi, anche in Bouchra [+leggi anche:
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scheda film] di Orian Barki e Meriem Bennani; nasce invece da esperienze profondamente personali e autentiche Leila, firmato da Alessandro Abba Legnazzi, Giada Vincenzi e dalla loro figlia Clementina; ci proietta infine in una dimensione spiccatamente noir Ultimo schiaffo, opera seconda di Matteo Oleotto.
Una famiglia sottosopra è la commedia “fantasy-famigliare” che chiude il programma del Panorama Italia, remake del francese Le Sens de la famille [+leggi anche:
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scheda film] diretto da Alessandro Genovesi. Proiezioni speciale per Domani interrogo di Umberto Carteni e Per te di Alessandro Aronadio, in co-produzione con la Festa del Cinema di Roma.
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