email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

ROMA 2025

Recensione: 40 secondi

di 

- Vincenzo Alfieri adatta il libro della cronista Federica Angeli sull’omicidio di Willy Monteiro Duarte restituendo un racconto vivido e coerente delle ore che precedono la tragedia

Recensione: 40 secondi
Justin De Vivo (in primo piano) e Francesco Gheghi in 40 secondi

L’estate del Covid, una cittadina alle porte di Roma, due gruppi di ventenni a confronto, un’esplosione di violenza immotivata. Nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, a Colleferro, un ragazzo di origine capoverdiana, Willy Monteiro Duarte, perde la vita davanti a una discoteca. Viene pestato a sangue, fino a rimanere inerme sull’asfalto, per aver difeso un amico durante una banale lite tra ragazzi. Ad accanirsi sul giovane sono due fratelli gemelli, lottatori di MMA. Il tutto succede in appena 40 secondi. Un fatto sconvolgente che per settimane ha riempito le pagine dei giornali, occupato ore di trasmissioni tv, scomodato esperti: tutti a chiedersi come fosse possibile una tale ferocia per motivi così futili. Una risposta vera non c’è, ma nel suo nuovo film, 40 secondi, presentato alla 20ma Festa del cinema di Roma, il regista Vincenzo Alfieri (Il corpo [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, Gli uomini d’oro [+leggi anche:
recensione
trailer
making of
scheda film
]
) prova a immaginare come si sia arrivati a quel minuto scarso di follia assoluta, ricostruendo in modo vivido e coerente le 24 ore precedenti la tragedia e le traiettorie dei suoi protagonisti.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Sceneggiato dal regista con Giuseppe G. Stasi (l’acclamata serie The Bad Guy [+leggi anche:
trailer
scheda series
]
) a partire dall’omonimo libro della cronista Federica Angeli, il film è suddiviso in quattro capitoli che corrispondono ciascuno a un personaggio centrale della storia. Siamo nella provincia di Roma, è l’estate del Covid, il primo lockdown è alle spalle e ha lasciato i suoi segni. Maurizio (Francesco Gheghi) è quello che si potrebbe definire uno sfigato. È ossessionato dalla sua ex che non lo vuole più e, per emergere in qualche modo, si attacca a Cosimo (Enrico Borello), sbruffoncello del paese senza arte né parte. Michelle (Beatrice Puccilli) è una ragazzina libera e determinata, vuole lasciare l’asfittica cittadina dove vive per studiare all’estero, e quando comunica il suo progetto al fidanzato Cristian (Daniele Cartocci), lui va fuori di testa. Lorenzo e Federico (Luca Petrini e Giordano Giansanti) sono due fratelli gemelli con un padre violento, vivono in simbiosi, praticano le arti marziali miste, campano di spaccio ed estorsioni; Lorenzo sta per avere un bambino con la sua fidanzata Rossella (Chiara Celotto), ma questo non lo trattiene dal fare sesso con la prima che gli capita. E poi c’è Willy (Justin De Vivo), un giovane immigrato di seconda generazione che sogna di fare lo chef, con una famiglia affettuosa alle spalle e un solido gruppo di amici: un bravo ragazzo, sempre sorridente, a cui viene naturale intervenire se un amico è in difficoltà e se c’è bisogno di calmare gli animi.

Le quattro narrazioni cominciano dalla mattina e finiscono per convergere alle tre di notte nello stesso luogo maledetto, quel piazzale antistante la discoteca, dove per un goffo apprezzamento rivolto a Michelle gli animi si scaldano velocemente. Poteva finire lì, e invece l’arrivo dei due gemelli e il loro intervento brutale, fuori misura, lascerà a terra Willy. Ben costruito in tutte le sue parti, il film di Alfieri, oltre a rievocare il fatto di cronaca, è uno spaccato di una gioventù rabbiosa, senza morale, in una provincia dove regna la noia. Il cast, composto da attori sia professionisti (tra questi, anche Francesco Di Leva, Sergio Rubini, Maurizio Lombardi) sia presi dalla strada, aderisce perfettamente al racconto. Il linguaggio e i modi di fare dei ventenni di quelle zone sono stati attentamente studiati dal regista durante mesi di interviste sul campo, e si vede. Un buon pezzo di cinema civile che serve da monito e che, come è stato l’anno scorso per Il ragazzo dai pantaloni rosa [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
(la casa di produzione è la stessa), avrà anche un percorso importante nelle scuole.

40 secondi è prodotto da Eagle Pictures, che lo distribuirà nelle sale italiane il 19 novembre.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy