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FESTIVAL / PREMI Italia

Al Trieste Science+Fiction Festival le migliori produzioni di genere fantastico

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- Dal 28 ottobre al 2 novembre la 25ma edizione del festival con oltre 50 anteprime italiane, alla presenza di registi e attori da tutto il mondo e una sezione dedicata ai professionisti

Al Trieste Science+Fiction Festival le migliori produzioni di genere fantastico
L'Homme qui rétrécit di Jan Kounen

Dal 28 ottobre al 2 novembre il grande cinema di fantascienza torna in Italia con la 25ma edizione del Trieste Science+Fiction Festival, con oltre 50 anteprime cinematografiche mondiali, internazionali e nazionali e tre concorsi alla presenza di registi, attori e autori da tutto il mondo.

A inaugurare questa edizione sarà L'Homme qui rétrécit (Francia/Belgio) di Jan Kounen, tratto dal romanzo cult di Richard Matheson in cui un uomo (interpretato dal Premio Oscar Jean Dujardin) inizia a rimpicciolirsi a seguito di una misteriosa contaminazione, e si ritrova a lottare per la sopravvivenza. Il film arriva nelle sale francesi il 22 ottobre con Universal Pictures France. La serata proseguirà con The Ugly Stepsister [+leggi anche:
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(Svezia/Danimarca/Romania/Polonia) dell’esordiente Emilie Blichfeldt, una rivisitazione della Cenerentola dei Fratelli Grimm in chiave body horror, presentato nella sezione Panorama della scorsa Berlinale.

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Tra i titoli proposti dal festival segnaliamo il racconto distopico Egghead Republic [+leggi anche:
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secondo lungometraggio dei svedese Pella Kågerman e Hugo Lilja, già vincitori del Premio Asteroide al Trieste Science+Fiction Festival 2019 con Aniara [+leggi anche:
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. L’acclamato regista britannico Ben Wheatley, presenterà al festival un autentico film di mezzanotte, Bulk, un'opera horror sci-fi a base di inseguimenti in auto, sparatorie, fantascienza e romanticismo. Dalla selezione ufficiale di Cannes arriva la sorprendente opera di animazione Arco [+leggi anche:
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intervista: Ugo Bienvenu
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(Francia) di Ugo Bienvenu, mentre Orion (USA), in anteprima internazionale, è un intenso thriller fantascientifico firmato dal sudafricano Jaco Bouwer, insignito del premio Asteroide nel 2021 per l’horror ecologico Gaia. Film di chiusura sarà Chien 51 [+leggi anche:
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(Francia/Belgio) di Cédric Jimenez, che ha chiuso fuori concorso anche la Mostra di Venezia.

“Come sempre, il festival attinge alle vivide immaginazioni di una comunità globale di registi, artisti e scrittori - ha dichiarato il direttore artistico del Festival Alan Jones - nuovi, indipendenti e affermati, sempre pronti a discutere con passione del proprio lavoro, sia sul palco che fuori. L’attualità non è mai troppo lontana, poiché il genere fantascientifico, in continua evoluzione, continua a offrire commenti pungenti sul presente più crudo attraverso il filtro di un futuro straordinario”.

Tra gli ospiti attesi, Gabriele Mainetti, acclamato regista di Lo chiamavano Jeeg Robot [+leggi anche:
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intervista: Gabriele Mainetti
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, Freaks Out
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intervista: Gabriele Mainetti
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e La città proibita [+leggi anche:
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, che racconterà il suo rapporto con i videogiochi, e il pluripremiato scrittore di fantascienza Ted Chiang, autore del racconto che ha ispirato il film cult Arrival di Denis Villeneuve, che parteciperà ad un incontro sull’intelligenza artificiale e uno sul linguaggio.

Infine il Fantastic Film Forum, la sezione del Trieste Science+Fiction Festival dedicata ai professionisti dell’audiovisivo, si svolgerà dal 29 ottobre al 1° novembre. Quattro giornate tematiche dedicate a Intelligenza Artificiale, videogames, cinema fantastico e comunicazione scientifica che include una serie di 3 masterclass avanzate sugli strumenti della AI nella produzione di audiovisivi; il panel con gli executives di Film4 e Rai4 su programmazione televisiva e politiche editoriali; una giornata di incontri sull’industria del videogame in Italia e nell’est Europa e una dedicata al documentario e alla divulgazione scientifica; sessioni di incontri one-to-one, conferenze e incontri specialistici. Fra le presenze confermate Julia Wrigley (già Head of Film4), Iseult MacCall (Rai Cinema), Leopoldo Santovincenzo (Rai4), il produttore inglese Andy Starke e i registi Gabriele Mainetti e Christian Frei.

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