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Recensione: Die My Love
di David Katz
- Nel torrido psicodramma di Lynne Ramsay, Jennifer Lawrence rifiuta la maternità e il matrimonio e cerca di salvarsi

Il momento musicale più riuscito di Die My Love è il brano country moderno di John Prine e Iris DeMent In Spite of Ourselves, un duetto lui/lei, nostalgico e leggermente sboccato, che i protagonisti Jennifer Lawrence e Robert Pattinson cantano insieme in un momento chiave verso la fine del film. È un lieve intermezzo musicale in quello che altrimenti è un furioso uragano cinematografico, orchestrato dal dinamismo e dall’audacia visiva tipici della regista scozzese Lynne Ramsay, mentre segue Lawrence nei panni di una neomamma e riluttante coniuge relegata in casa che sprofonda gradualmente nella malattia mentale. Presentato in concorso a Cannes lo scorso maggio e ora distribuito da MUBI in numerosi territori chiave, non è un’opera che semplicemente si guarda, ma una che inghiotte e poi risputa lo spettatore, con la profondità delle sue intuizioni e l’efficacia complessiva che talvolta vacillano in mezzo ai suoi ritmi vorticosi.
Con Lawrence anche ideatrice del progetto e produttrice principale al fianco di Martin Scorsese (che le ha consigliato il romanzo di Ariana Harwicz da cui è tratto), l’attrice diventa il fulcro assoluto di questo film coinvolgente ma spesso impegnativo, essendo la star più iconica e riconoscibile con cui la Ramsay abbia lavorato finora. La sua presenza non sbilancia il film, ma ne mette tutte le componenti ed energie al suo servizio – è un’interpretazione forte e autorevole, seppur consapevole nel voler esibire così apertamente una padronanza virtuosistica del proprio bagaglio attoriale, simulando le svolte improvvise e l’imprevedibilità di una mente che si sfalda.
Lawrence e Pattinson sono Grace e Jackson, una coppia di lunga data: rispettivamente una scrittrice e un musicista che hanno lasciato New York per trasferirsi nella cittadina rurale del secondo, in Montana, per mettere su famiglia e, si spera, dedicarsi senza distrazioni ai loro progetti artistici. Ben presto arriva un bambino (significativamente senza nome) e, nell’isolamento e nella solitudine del nucleo familiare, l’insoddisfazione di Grace per la propria esistenza la porta a un graduale distacco dalla realtà e, alla fine, a comportamenti pericolosi e autolesionistici. Sebbene il fatto che ciò avvenga dopo il parto suggerirebbe un’etichetta clinica di depressione post-partum, cause ed effetti sono più sfaccettati: Grace non si ribella solo alla stasi imposta dalla prima maternità, ma anche agli squilibri creati da una relazione monogama tradizionale e alla natura carceraria della sua vita domestica nella provincia americana. Il carisma dei ruoli di successo di Lawrence gode anche di una variazione acida, visibile, per esempio, nell’epilogo del film che parodizza un “e vissero felici e contenti” coniugale, mentre Grace ringrazia sarcasticamente Jackson per averla fatta internare: il regalo di nozze dei suoi sogni.
Questi temi si sposano con i talenti stilistici di Ramsay nell’evocare l’instabilità psichica: il paesaggio sonoro insistente di musiche uptempo (dal primo rhythm and blues al punk), i tagli secchi e le fiammate improvvise di colore ci tengono incatenati alla prospettiva di Grace. L’impatto è folgorante, ma lo spazio di manovra sembra comunque ristretto e angusto, perché manca un’elaborazione psicologica più ricca. Dopo aver letto il libro della Harwicz a seguito del pitch di Lawrence, Ramsay non era sicura che si potesse adattare con efficacia; tutti i suoi film successivi al suo grande exploit, Ratcatcher, sono tratti da romanzi, spesso capaci di creare con maestria correlativi visivi per una narrazione letteraria. Sostenuto ma anche appesantito dalle sue scelte estetiche massimaliste, Die My Love è eseguito in modo disomogeneo, confermando purtroppo la sua esitazione sulle potenzialità del progetto.
Die My Love è una coproduzione di USA, Regno Unito e Canada, realizzata da Black Label Media, Excellent Cadaver, Sikelia Productions e Potboiler Productions. 193 cura le vendite internazionali, e MUBI lo distribuisce in diversi territori importanti.
(Tradotto dall'inglese)
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