email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

INDUSTRIA / MERCATO Italia

Tagli del governo italiano al cinema, i produttori lanciano l’allarme: a rischio 75mila posti di lavoro

di 

- Anica, Apa e Cna hanno avvertito sulle conseguenze "devastanti" del taglio al Fondo Cinema e la revisione del tax credit, che da gennaio potrebbero fermare quasi tutti i set

Tagli del governo italiano al cinema, i produttori lanciano l’allarme: a rischio 75mila posti di lavoro
Alessandro Usa, Chiara Sbarigia e Gianluca Curti sulla conferenza stampa (© Anica)

Anica - Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Digitali, Apa - Associazione Produttori Audiovisivi e Cna - Cinema e Audiovisivo hanno convocato ieri una conferenza stampa per denunciare le conseguenze dei tagli al Fondo Cinema e della revisione del tax credit previsti nella bozza della legge di bilancio. Alessandro Usai (Anica), Chiara Sbarigia (Apa) e Gianluca Curti (Cna) hanno parlato di crisi produttiva e occupazionale senza precedenti e di un rischio concreto di azzeramento di decine di migliaia di posti di lavoro.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
muestradecinedelanzarote_2025_Laura

Intanto la Legge di bilancio 2026 prosegue il suo iter di approvazione parlamentare che dovrà concludersi entro dicembre per poter consentire alla legge di entrare in vigore dal 1° gennaio 2026. L’articolo 110, dedicato al cinema e all’audiovisivo, interviene sulla legge n. 220 del 2016. In particolare, le modifiche introdotte prevedono: la riduzione della dotazione del Fondo del cinema e dell’audiovisivo, che passa da 700 milioni di euro annui a 550 milioni di euro annui per l’anno 2026 e a 500 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027; l’introduzione di sistema di monitoraggio trimestrale sulla spese sostenute per tutte le tipologie di sostegno previste dalla citata legge; l’eliminazione dei vincoli di spesa minimi e massimi previsti per le risorse destinate ai contributi selettivi, alle attività e alle iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva e ai piani per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali e per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.

Per Alessandro Usai, presidente dei produttori Anica, "non c’è piena consapevolezza, ai piani alti, di ciò che sta per accadere. Il taglio di 150 milioni al Fondo Cinema e la modifica del credito d’imposta possono essere devastanti per un settore che negli ultimi anni ha rappresentato una delle poche industrie italiane in crescita. Dal 2016 tax credit ha sostenuto la produzione nazionale, attratto investimenti stranieri e generato occupazione e ricadute economiche sull’indotto”.

Gianluca Curti, presidente di Cna ritiene che “senza un confronto con il Governo sulla tempistica dei tagli, rischiamo di trovarci dalla sera alla mattina con 70-75mila posti di lavoro cancellati. Sarebbe un piccolo dramma epocale”. Curti ha ricordato che il settore coinvolge oltre 2.400 imprese e una filiera che va dagli autisti ai doppiatori, dalle sartorie alle sale cinematografiche. "Comprendiamo le difficoltà della congiuntura economica ma serve una transizione graduale: una parte dei tagli nel 2026, una nel 2027 e la piena entrata a regime nel 2028, per non interrompere un ciclo industriale di 24-36 mesi”.

Chiara Sbarigia, presidente dell’Apa, ha affermato che "il tax credit è l’unico vero sostegno esistente per l’audiovisivo dal 2017. Senza quella quota, l’equilibrio economico delle produzioni salterebbe. Il rischio concreto è la delocalizzazione”. Solo nel settore delle serie televisive, ha sottolineato, il credito d’imposta copre circa 250 milioni, su un totale di 783 milioni di investimenti. "Grazie a questo strumento le imprese hanno potuto mantenere i diritti sulle opere e rafforzare le proprie library, diventando più competitive sui mercati internazionali”. L’intero comparto, ha ricordato Sbarigia, vale 16,3 miliardi di euro e cresce del 9,3% annuo, contro il 2,9% della media nazionale.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy