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SALONICCO 2025

Recensione: Another Man

di 

- Nel suo primo lungometraggio in catalano, il candidato al premio Gaudí David Moragas esplora gli alti e bassi di una relazione queer a lungo termine

Recensione: Another Man
Lluís Marquès (a sinistra) e Quim Àvila in Another Man

Quando un bell’estraneo si trasferisce dall’altra parte della strada, con il balcone all’altezza degli occhi e ben in vista, è difficile non dargli una sbirciata. O almeno è così per Marc (Lluís Marquès), che sembra cercare distrazioni da un rapporto altrimenti perfetto con il più estroverso Eudald (Quim Àvila). Sono passati sei anni, eppure non si avvertono segni di stanchezza o compiacimento – il nuovo film di David Moragas, Another Man, presentato in prima mondiale nella competizione internazionale Meet the Neighbors alla 66ma edizione del Festival del cinema di Salonicco, mette subito in luce la loro ricca alchimia mentre il tempo trascorso insieme a leggere si trasforma in sesso appassionato. A sei anni da quella che appare come una relazione affettuosa e divertente, e da un appartamento condiviso e accogliente a Barcellona, Eudald propone di trasferirsi in una casa più grande in campagna – una proposta che getta Marc nell’ansia, con lo sguardo che rimbalza tra la finestra e il balcone del vicino.

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Il primo lungometraggio in catalano di Moragas fa seguito al suo film in lingua inglese A Stormy Night [+leggi anche:
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, nominato al premio Gaudí per il miglior montaggio nel 2021, e riunisce volti noti del cinema catalano – accanto a Marquès (Chavalas [+leggi anche:
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) e Àvila (In fiamme) c’è Bruna Cusí, protagonista di Estate 1993 [+leggi anche:
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intervista: Carla Simón
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di Carla Simón, nel ruolo della sorella molto nervosa di Marc, Marta, che sembra avere tutto anche lei. Ma la famiglia nucleare non offre a nessuno dei due fratelli la stabilità che dovrebbe: da un lato c’è l’angoscia di Marta, di nuovo incinta, e dall’altro l’istinto di Marc è quello di fuggire invece di mettere radici una volta per tutte con il suo partner. Per gran parte del film, sono gli altri ad avere opinioni più forti su cosa dovrebbero essere le relazioni e sulle dimensioni dell’omo- e dell’eteronormatività, e sebbene i loro consigli non richiesti non arrivino davvero a scalfire Marc, la sceneggiatura accumula una tensione che fa presagire che qualcuno cederà sotto il peso di tali aspettative.

Sebbene si presenti come una commedia romantica e drammatica, Another Man fatica a trovare un equilibrio, mentre si muove a cavallo tra i diversi atteggiamenti dei personaggi nei confronti delle relazioni gay (e alcune eterosessuali). È chiaro che lo sceneggiatore e regista Moragas si prende davvero cura dei suoi protagonisti, dando loro carta bianca per essere il più incoerenti, confusi e desiderosi possibile, come possono esserlo gli esseri umani nella vita reale; tuttavia, il caos non è sufficiente e i grovigli del desiderio sono troppo laschi. L'attraente vicino (José Cerda) esiste solo come proiezione e gli viene quindi negata qualsiasi battuta, ma la sua presenza non è abbastanza convincente da suscitare il dramma come ci si aspetterebbe da una commedia romantica.

Questo non vuol dire che il regista catalano avrebbe dovuto seguire particolari prescrizioni di genere, ma le scene di sfoghi emotivi risultano piuttosto fiacchi, prive di quel potenziale tocco drammatico. Gran parte di questa rappresentazione moderata forse è dovuta al fatto che Moragas evita rappresentazioni stereotipate dell'omosessualità, e ci riesce bene. Tuttavia, nei silenzi condivisi e tesi e nel desiderio sommesso di Marc c’è molto più di quanto il film lasci trapelare – l’amore e la scoperta di sé non sempre vanno di pari passo, ma a volte a una coppia basta un rivale immaginario, un triangolo amoroso inventato, per spezzare le catene della normatività e ripartire da capo.

Another Man è una coproduzione tra la spagnola Oberon Media, la messicana Monstro Films e Un altre home AIE, in collaborazione con 3Cat. Filmax gestisce le vendite internazionali del film.

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(Tradotto dall'inglese)

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