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BLACK NIGHTS 2025 Concorso

Recensione: Think of England

di 

- Richard Hawkins realizza un film enigmatico ma divertente che si concentra su un’unità dell’esercito britannico creata per produrre film porno destinati a sollevare il morale dei soldati

Recensione: Think of England
John McCrea in Think of England

Durante la guerra, anche i compiti più improbabili possono all'improvviso acquisire un'importanza strategica. Think of England [+leggi anche:
intervista: Richard Hawkins
scheda film
]
, il secondo lungometraggio scritto e diretto da Richard Hawkins, porta questa premessa a un estremo deliziosamente assurdo, immaginando – o meglio, ricostruendo – un'unità segreta dell'esercito britannico riunita per produrre film pornografici per sostenere il morale dei soldati in vista dello sbarco in Normandia. Ciò che sembra materiale da leggenda metropolitana è, sorprendentemente, basato su fatti reali, e il merito di Hawkins sta nell'aver trasformato questa premessa stravagante in un'opera da camera intelligente, coinvolgente e inaspettatamente toccante.

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Presentato in prima mondiale nel concorso internazionale del Festival Black Nights di Tallinn di quest'anno e ambientato durante la Seconda guerra mondiale, il film segue sei individui inviati su un'isola delle Orcadi, isolata e sferzata dal vento, con una missione segreta: girare una serie di bobine erotiche ritenute utili a “rinfrancare i ragazzi al fronte”. Il manipolo è composto dal regista tedesco di origine ebraica Max Meyer (interpretato da Ben Bela Böhm), dal capitano Anthony Clune, indeciso e innocuo (John McCrea), da una truccatrice (Ronni Ancona) e da suo figlio diciottenne, impiegato come fonico (Ollie Maddigan), più i due protagonisti: l'aspirante attrice Holly Spurring (Natalie Quarry) e il caporale psicotico Harry Evans, alias Tyrone Higgs (Jack Bandeira).

La regia di Hawkins abbraccia fin da subito una struttura teatrale. La maggior parte dell'azione si svolge in un'unica location principale – lo studio improvvisato all'interno del campo militare – e la reclusione geografica rispecchia l'interesse della sceneggiatura per le dinamiche tra personaggi e le alleanze mutevoli. Malgrado i limiti spaziali, il film resta visivamente vitale. La fotografia di Sarah Cunningham conferisce alle immagini una patina colorata, quasi da graphic novel, creando un contrasto giocoso con la cupezza della Gran Bretagna in tempo di guerra. La tavolozza brillante e le composizioni accurate contribuiscono a mantenere un'energia scattante, rafforzando il tono quasi comico del film senza sminuirne le venature più scure.

La musica arricchisce ulteriormente l'esperienza. La colonna sonora intreccia diversi brani popolari degli anni Trenta, tra cui Mad About the Boy e Anything Goes, ancorando il film alla sua epoca e accentuandone lo spirito sornione e malizioso. Queste scelte creano un contrappunto brioso ai momenti di frattura emotiva, ricordando al pubblico il fragile escapismo che i personaggi tentano di fabbricare.

Sul piano emotivo, Think of England procede a ritmo sostenuto, muovendosi tra dramma, qualche momento cruento e commedia con un sorprendente equilibrio. Il cast funziona bene come ensemble, sebbene l'assurdità intrinseca della premessa spinga talvolta i protagonisti maschili – in particolare Böhm, McCrea e Bandeira – a recitare sopra le righe. Eppure anche queste esagerazioni risultano coerenti a livello tematico, riflettendo l'elevata performatività richiesta ai loro personaggi all'interno della missione stessa. La sceneggiatura di Hawkins conferisce a ciascun membro del gruppo sufficiente interiorità da trascendere la caricatura, e la serie di epiloghi conclusivi, che rivelano il destino di ogni personaggio, dona al film un finale toccante.

Al di là del suo racconto, Think of England è anche la testimonianza di un cinema indipendente sotto pressione. Prodotto dal duo padre-figlia Nick e Poppy O’Hagan, il lungometraggio è stato girato con un budget risicatissimo in 21 giorni. È un buon esempio di come, talvolta, per realizzare un film avvincente bastino una matita, un cervello e poche risorse – materiali o immateriali – usate con intelligenza. 

Think of England è stato prodotto dalle società britanniche Giant Films e High St Films.

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(Tradotto dall'inglese)

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