BLACK NIGHTS 2025 Concorso internazionale Doc@PÖFF
Recensione: The Lunch - A Letter to America
- Il documentario dell’italiano Gianluca Vassallo è il suggestivo diario di un viaggio attraverso l’America alla vigilia delle presidenziali del novembre 2024

“Non posso credere che questo Paese possa unire tutti gli artisti, scrittori, intellettuali, e anche tutti i sindacalisti, eppure dobbiamo preoccuparci che Trump possa vincere le elezioni!” Siamo a pochi giorni dalle presidenziali del novembre 2024 negli Usa, in piena campagna elettorale, e l’arte del trolling e dell’improvvisazione del futuro presidente risulta ostinatamente incomprensibile ad una battagliera militante democratica desolantemente aggrappata a Kamala Harris. È uno dei personaggi che compaiono in The Lunch - A Letter to America dell’italiano Gianluca Vassallo, presentato in anteprima mondiale nel concorso internazionale di documentari Doc@PÖFF del Festival Black Nights di Tallinn.
The Lunch è stato girato durante un viaggio di 5.500 km attraverso 11 stati, tra il 10 ottobre e il 9 novembre 2024. In un montaggio segmentato e veloce – curato dallo stesso regista con Giulio Tiberti – il film inizia a Coney Island, New York, e prosegue a New York City. Da lì le riprese si spostano a ovest, attraverso il New Jersey e la Pennsylvania, per poi entrare in West Virginia, Ohio, Indiana e Illinois, per continuare in Wisconsin, Iowa e verso ovest con arrivo a Fort Pierre, South Dakota. Per poi risalire verso la Grande Mela con un itinerario più settentrionale, e chiudendo il cerchio a Coney Island. Insomma un viaggio attraverso le viscere di un’America spaccata, polarizzata, destabilizzata. Quel cerchio fa incontrare alla fine i due “protagonisti” del doc – Eduardo Hernandez, cuoco messicano al Parkview Diner di Coney Island, e Robert Arnold Linsay, repubblicano del movimento MAGA e commentatore politico - e spiega la prima metà del titolo del film. La seconda metà, A Letter to America, è una paradossale e sconsiderata coincidenza tra il titolo di un articolo di Linsay in cui celebra la politica di Trump e la poesia del 1956 di Allen Ginsberg, America, che il regista ci fa ascoltare sui titoli di coda: “America, ti ho dato tutto e ora non sono più niente…”.
Nel percorso che ci porta a Eduardo e Robert, osserviamo tante piccole storie intrecciate tra loro, con altrettanti volti e opinioni che formano la visione d’insieme del film. Mentre in sottofondo, attraverso le tv disseminate ovunque, tutte invariabilmente sintonizzate sulla campagna elettorale, si sente Trump parlare di immigrati “che stuprano le nostre donne”, di “tenere gli uomini fuori dagli sport femminili”, di fracking e prezzo del petrolio, di stranieri che “mangiano i nostri cani e gatti”, di elettori democratici con il “QI basso”, incontriamo il veterano di Chillicothe, Ohio, il meccanico messicano di Seymour, Indiana, il presidente del Partito Democratico a Peoria, Illinois, la pastora protestante del Wisconsin, lo studioso e attivista di Iowa City, l’allevatore di bestiame dell’Iowa, i proprietari di un macello nel South Dakota e un camionista giamaicano che trasporta la carne.
Vassallo, che ha al suo attivo due lungometraggi di finzione e due doc, è noto anche come fotografo e artista visivo e la sua regia riflette una sensibile e suggestiva osservazione di una umanità, soprattutto i lavoratori immigrati, spaventata da quello che potrà accadere dopo le elezioni (“questa non è vita” dice Eduardo agli amici). E dall’altra parte una altrettanto fragile vibrazione: il rancore, la paranoia di chi non capisce cosa sta succedendo, la rabbia di chi non ha più niente da perdere, di chi vuole difendere con le armi (e si allena a sparare) quel poco che gli è rimasto. Che vota Trump perché controlli il prezzo delle uova e rimandi a casa gli stranieri. Whitney George ha partecipato anche in qualità di co-produttrice e il suo sound design restituisce tutte le antinomie respirate durante il viaggio. Nella grave emergenza democratica che stiamo vivendo anche in Europa, questo doc è un paragrafo del lungo racconto di come siamo arrivati fino a qui.
The Lunch - A Letter to America è prodotto da White Box Studio (Italia) in coproduzione con The Curiosity Cabinet (USA) e Percettiva (Italia), realizzato interamente con capitale privato, senza contributi pubblici. Uscirà nelle sale italiane da gennaio 2026, distribuito da White Box Studio.
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