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BLACK NIGHTS 2025 Concorso

Recensione: No Comment

di 

- Petter Næss confeziona una divertente dramedy politica, i cui temi principali potrebbero risuonare ben oltre la Norvegia

Recensione: No Comment
Pia Tjelta (a sinistra) e Natalie Bjerke Roland in No Comment

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, il regista Petter Næss torna alla satira politica armato di un acuto senso del tempismo e di una lucida comprensione di come le democrazie contemporanee comunichino, manipolino e finiscano per implodere. Già uscito nelle sale norvegesi il 22 agosto, il film è tra i titoli in concorso principale di quest'anno al Festival Black Nights di Tallinn. Interessante notare come l'opera si presenti come una coraggiosa satira politica ibridata con la dramedy, che unisce un commento pungente a un tono arioso e accessibile. È una storia al tempo stesso molto norvegese e inequivocabilmente universale.

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La premessa è semplice ma fertile: la prima ministra Alma Solvik (Laila Goody) si ritrova travolta da uno scandalo proprio nel pieno della stagione elettorale. Suo marito, Sondre (Torbjørn Aamodt), è stato colto a compiere movimenti sospetti in Borsa che sembrano basarsi su informazioni privilegiate ricavate dal governo di Alma. Mentre la stampa si accanisce e l'opposizione affila i coltelli, Alma e la sua spin doctor, l'onnicalcolatrice Karianne (una Pia Tjelta deliziosamente affilata), si affannano a improvvisare una strategia di contenimento dei danni. La loro soluzione è sbrigativa e spietata: dare tutta la colpa a Sondre e andare avanti – un approccio cristallizzato nel mantra “Sondre è il colpevole”.

Næss e lo sceneggiatore Ståle Stein Berg radicano con intelligenza la loro storia in un presente non specificato ma riconoscibile, trovando un fine equilibrio tra ispirazione dal mondo reale e distanziamento immaginario. Le due principali forze politiche sono ridotte a etichette generiche – “I Gialli” e “I Blu” – un espediente che libera il film dalla specificità locale rendendo la sua satira applicabile ben oltre la Norvegia. Spettatori di quasi ogni paese ritroveranno echi della propria classe politica: i giochi di potere nelle retrovie, le eminenze grigie che tirano i fili, i team della comunicazione sempre più estesi che plasmano la realtà e un elettorato al tempo stesso desideroso, ansioso e ingenuo.

Su questo fronte, No Comment si rivela piuttosto incisivo. Non disseziona solo i meccanismi dello spin politico, ma anche l'ecosistema che lo alimenta: la credulità del pubblico, l'opportunismo dell'opposizione e, soprattutto, un panorama mediatico sempre più dipendente da scandali, pettegolezzi e pruriginose mezze verità.

Le interpretazioni ancorano efficacemente questo mix di cinismo e umorismo. Goody tratteggia Alma come una donna che cerca di restare prima ministra sia in carica sia a casa, con il suo aplomb che si incrina quel tanto che basta per tradire l'assurdità della situazione. Tjelta, dopo un'altra prova tagliente e abrasiva quest'anno in Don’t Call Me Mama [+leggi anche:
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(presentato a Karlovy Vary), eccelle nei panni di Karianne, una stratega la cui glaciale efficienza sconfina nella crudeltà comica.

Dal punto di vista formale, Næss opta per una regia semplice e immediata, privilegiando inquadrature lineari e un linguaggio visivo pulito. A tratti l'esecuzione si avvicina forse un po' troppo all'estetica televisiva, ma il film compensa con un ritmo sostenuto e una sceneggiatura che mantiene serrato il ritmo narrativo. I reparti tecnici – fotografia di Gaute Gunnari, scenografia di Sunniva Rostad e montaggio di Perry Eriksen – offrono un lavoro competente e funzionale che supporta la storia senza attirare l'attenzione inutilmente.

In ultima analisi, No Comment funziona come una dramedy politica divertente e ben calibrata – che osserva lo spettacolo della democrazia con chiarezza, ironia e un pizzico di esasperazione. Non reinventa il genere, ma offre un'istantanea acuta della politica come teatro, dei media come acceleratori e degli elettori allo stesso tempo spettatori e complici.

No Comment è prodotto dalla società di Oslo Maipo Film. TrustNordisk ne cura le vendite internazionali.

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(Tradotto dall'inglese)

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