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BLACK NIGHTS 2025 Concorso

Recensione: The Frog and the Water

di 

- Mescolando stravaganza e una verità emotiva sommessa, il film di Thomas Stuber offre un tenero ritratto di un'amicizia inaspettata

Recensione: The Frog and the Water
Kanji Tsuda (a sinistra) e Aladdin Detlefsen in The Frog and the Water

Fiaba dolce e consolatoria con i contorni di un road movie, The Frog and the Water segna il ritorno di Thomas Stuber nel concorso principale del Festival Black Nights di Tallinn con una storia che si nutre di dolcezza, di una ribellione quieta e di una generosa dose di sospensione dell’incredulità. Co-sceneggiato con Gotthart Kuppel e Hyoe Yamamoto, il film segue Buschi (interpretato da Aladdin Detlefsen, premiato come miglior attore a Tallinn), un giovane con sindrome di Down che non ha mai detto una parola e le cui giornate in una residenza assistita raramente si discostano da una rigida routine. Durante un’uscita verso un sito turistico, Buschi si stacca all’improvviso e si confonde con un gruppo di visitatori giapponesi di passaggio in Germania, un’evasione talmente improbabile che lo spettatore deve accettarne di buon grado la premessa surreale per godersi appieno ciò che segue.

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Stuber si affida all’implausibilità fiabesca di questo avvio, costruendo un racconto in cui le questioni pratiche contano molto meno della verità emotiva che il film vuole catturare. L’elemento più affascinante – e l’asse narrativo principale – è senza dubbio il rapporto tra Buschi e Hideo (Kanji Tsuda), uno dei turisti giapponesi che individua il visitatore smarrito ma sceglie di accoglierlo invece di avvertire qualcuno. Sulla carta, l’accoppiata appare insensata: un giovane muto allontanatosi senza che nessuno se ne accorgesse e un viaggiatore stanco alle prese con i propri fardelli invisibili. Eppure Detlefsen e Tsuda costruiscono una chimica sorprendentemente efficace, alimentando un legame inespresso che dà al film il suo cuore pulsante.

La sceneggiatura, tuttavia, avrebbe potuto spingere oltre gli aspetti più conflittuali della loro dinamica. Gli indizi che riceviamo – come la scena in hotel in cui Buschi insiste per guardare la televisione a tutto volume, svegliando ripetutamente Hideo – suggeriscono una relazione più ricca e articolata sotto la superficie. Questi fugaci momenti di irritazione indicano una storia che avrebbe potuto beneficiare di qualche crepa in più nella sua facciata fiabesca, senza minare la tenerezza al suo centro.

Menzione speciale per Bettina Stucky, perfetta nel ruolo dell’assistente di Buschi, zelante ed esasperante. Lo perde quasi subito durante la gita di gruppo e trascorre il resto del film nel panico, spinta probabilmente più dalla paura delle conseguenze legali e professionali che da affetto. È una prova volutamente spigolosa, calibrata quel tanto che basta per far schierare il pubblico con l’istinto di libertà di Buschi, pur riconoscendo, sottotraccia, i pericoli molto concreti che la sua scomparsa può comportare.

Dal punto di vista tecnico, il film non mira a un'eccezionale virtuosità formale. La fotografia di Filip Zumbrunn e la scenografia di Jenny Roesler sono calde ma funzionali, mantenendo l’attenzione concentrata sui personaggi. A spiccare è invece la colonna sonora, tra gli elementi più curati del progetto. L’uso ricorrente di Echo Sax di Caleb Arredondo, con le sue inflessioni soft jazz, diventa una sorta di compagna melodica del viaggio di Buschi e Hideo. Le sue note erranti sottolineano il viaggio del duo bizzarro ma adorabile, contribuendo a plasmarne il ritmo delicato e la tavolozza emotiva.

In definitiva, The Frog and the Water è un piccolo racconto affettuoso su affinità improbabili e sul quieto coraggio necessario per uscire dai confini familiari.

The Frog and the Water è prodotto da Pandora Film (Germania), ed è co-prodotto da Gretchenfilm (Germania), Hugofilm Features (Svizzera) e Lomotion (Svizzera), insieme a ZDF e ARTE, in collaborazione con Neopol (Germania), Hassaku Labs (Giappone) e Vesuvius Pictures (Giappone). The Match Factory cura le vendite internazionali del film.

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(Tradotto dall'inglese)

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