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GIJÓN 2025

Recensione: Así chegou a noite

di 

- Ángel Santos firma un film esistenziale e misurato che rivendica il silenzio, la natura e l'arte di scomparire in tempi iperconnessi, produttivi e di sovrastimolazione

Recensione: Así chegou a noite
Denís Gómez in Así chegou a noite

Así chegou a noite, film presentato in anteprima mondiale la scorsa settimana nel concorso Albar del 63mo Festival internazionale del cinema di Gijón/Xixón (dove ha ottenuto il premio alla miglior regia – leggi la news), segna il ritorno al lungometraggio di Ángel Santos, dieci anni dopo Las altas presiones [+leggi anche:
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. Girato interamente nella sua natia Galizia – e parlato in galiziano e castigliano – è un'opera dialogata (e al contempo fatta di grandi silenzi), modesta e intimista, dal marcato carattere indipendente ed esistenziale, al limite del filosofico.

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Interpretato da Denís GómezVioleta Gil, che avevano già interpretato il cortometraggio Así vendrá la noche, del 2021 (questo desiderio di ampliare il raggio d'azione coincide con un altro titolo spagnolo in concorso allo stesso festival, A la cara [+leggi anche:
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di Javier Marco), il film mostra Pablo mentre allestisce il suo laboratorio di scultura in una remota zona rurale della costa, dove si è isolato, recidendo ogni contatto con amici e familiari. Ma quando la sua ex amante Andrea rientra dal Canada e va a cercarlo, in lui si accende il bisogno di una nuova fuga.

Questo film di finzione dal ritmo disteso, quasi da documentario contemplativo, si ricollega al lavoro precedente del cineasta originario di Pontevedra per il suo amore fatale per il paesaggio (al quale dedica ampie e lunghe inquadrature) e per la sua fissazione per gli spazi (una fabbrica, il laboratorio, una capanna…), attraversati da personaggi (appena tre: alla coppia protagonista si aggiunge il responsabile di un campeggio, interpretato da Miquel Insúa), pervasi da un certo romanticismo esistenzialista.

Perché Pablo non risponde né al telefono né alle email: è un personaggio fuori dai margini, un uomo che volontariamente ha deciso di allontanarsi da tutto e da tutti. Senza spiegare il perché della sua decisione, un protagonista così solitario non è abituale nel cinema contemporaneo (né nella nostra società), in cui interconnessione, consumismo e produttività sono il leitmotiv delle nostre vite stressate.

E questo rende affascinante quest'uomo quieto, dedito alla sua vocazione (la ceramica), che parla a malapena e non comunica ciò che pensa, provocando caos e confusione tra i suoi cari, sempre intenti a indagare sui motivi del suo carattere schivo, ermetico e anacoretico. È un essere umano, quindi, che sembra aver viaggiato nel tempo da un altro secolo, perché ama e ricerca la solitudine, la pace e il silenzio: doni offerti dalla Natura che sembrano essere denigrati in quest'epoca di furia e grida.

Con questi elementi, il film – firmato da un ammiratore dichiarato di Rivette, Bergman o Antonioni, e si vede – procede, senza fretta né eccessi, inesorabilmente, verso una seconda parte in cui l'assenza prende il sopravvento sulla narrazione e la macchina da presa si concentra sulla figura femminile centrale, una donna che forse finirà per abbracciare anche lei la solitudine, la pace e la bellezza rasserenanti della costa galiziana.

Así chegou a noite è una produzione di Maruxiña Film Co., Amateurfilms e Matriuska Producciones.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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