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FINANZIAMENTI Francia

Jeunet, polemiche senza fine

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La polemica iniziata questa estate con “l’affare Jeunet-2003 produzione” non sembra volersi concludere. Ampiamente finanziato dalla Warner ma con una struttura giuridicamente francese per la produzione delegata, il film Un long dimanche de fiançailles aveva finalmente ottenuto l’autorizzazione da parte del Centre National de la Cinématographie (CNC) come lungometraggio francese permettendone così l’accesso ad ulteriori risorse dal Fondo di sostegno. La delicata decisione presa da David Kessler, direttore generale del CNC, ha disorientato tutte le organizzazioni di professionisti. E così il Sindacato dei produttori indipendenti (SPI) e l’Associazione dei produttori indipendenti (API) hanno depositato un ricorso il cui giudizio non è stato ancora reso noto. Inoltre il CNC ha inaugurato una serie di consultazioni per chiarire la spinosa questione dell’accesso attualmente vietato delle “società extra-europee” al Fondo di sostegno, che genera tentazioni a raggirare la legge. Una riflessione dalla quale emergono ora delle proposte che neppure loro raccolgono l’unanimità.

Il CNC prevede in effetti di riaprire per la prima volta dal 1992 l’accesso al Fondo di sostegno alle società extra-europee, alle seguenti condizioni: le riprese devono essere in lingua francese; il rispetto delle percentuali europee e almeno 76 punti su 100 di quelle francesi. “Questo porta ad esigere che la quasi totalità delle spese di produzione (spese artistiche e di realizzazione) siano effettuate in Francia e con un contratto francese. La produzione dovrebbe associare obbligatoriamente un produttore europeo, stabilito in Francia, come produttore delegato o esecutivo. “Bisogna segnalare, cosa che David Kessler non manca mai di fare, che prima del 1992 i film di François Truffaut per esempio sono stati prodotti dagli americani e che attualmente il Fondo di sostegno è aperto ai distributori americani.

Un dibattito che non sembra volersi esaurire poiché se l’ARP (Autori-Registi-Produttori) e il Sindacato degli esportatori di film francesi sono favorevoli alle proposte del CNC, lo SPI, l’API e il BLIC (Ufficio per i rapporti delle industrie cinematografiche) diretto da Marin Karmitz sono decisamente contro. Quest’ultimo del resto ha dichiarato al quotidiano francese “Le Figaro”: “Gli americani utilizzerebbero il nostro sistema per produrre dei film che potrebbero fare anche senza di esso. C’è da aggiungere che queste proposte che rifiutiamo totalmente, non sono accompagnate da nessuna controparte sulla diversità culturale”.

(Tradotto dal francese)

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