Lepetit sale la china
Eletto lo scorso 10 settembre a capo del Sindacato dei produttori ed esportatori di film francesi (CSPEFF), Jean-François Lepetit non ha smesso di far sentire la propria voce e richiamare i professionisti ad unirsi nell’ambito della ri-negoziazione degli accordi che legano i cinema francese al canale tv Canal+, finanziatore principale della Settima Arte d’oltralpe (122.99 milioni di euro di investimento in 109 film nel 2002). Con le sue prese di posizione il produttore di Flach Films si presenta oggi come una delle personaggi chiave della cinematografia francese.
A fine ottobre il nuovo presidente della CSPEFF ha messo in subbuglio tutti con l’idea di una confederazione in cui si unirebbero i sindacati dei produttori, un gruppo che andrebbe dall’ARP (Autori-Registi-Produttori) all’UPF (Unione dei Produttori di Film), passando per l’ SPI (Sindacato dei produttori indipendenti), l’API (Associazione dei produttori indipendenti) e naturalmente il CSPEFF. Questa unione, allo scopo di presentare posizioni comuni nelle negoziazioni con Canal+ e Bruxelles (revisione della direttiva televisiva senza frontiere e riesame dei meccanismi nazionali per il sostegno al cinema), obbligherebbe a passare oltre le scissioni dei due raggruppamenti esistenti oggi in Francia: il BLIC (API, Federazione nazionale dei cinema francesi, Federazione nazionale dei distributori di film, Federazione delle industrie tecniche del cinema, dell’audiovisivo e del multimedia Sindacatp dell’Edizione Video e grandi produttori) e il BLOC (CSPEFF, UPF, SPI, Società dei registi di film, Società di distributori indipendenti, Gruppi di cinema di ricerca, autori ed artisti indipendenti). Una scommessa difficile visto gli interessi spesso divergenti degli uni e degli altri e il peso delle personalità rappresentanti i diversi gruppi.
Nell’ambito del dibattito principale, Jean-François Lepetit ha sottolineato in un’intervista rilasciata al quotidiano francese ‘Le Figaro’, “la seria crisi della divisione del finanziamento tra i diversi protagonisti del mercato, il cui produttore indipendente è una delle vittime principali”. Ha inoltre insistito sulla debole partecipazione del settore del DVD nell’ambito della produzione di film francesi e della sua strategia di diffusione dell’offerta cinematografica, questione pregiudizievole della sua diffusione rispetto a tutti gli altri supporti. Inoltre, soddisfatto dalla creazione del credito d’imposta, il presidente della CSPEFF auspicherebbe che il sistema sia meno incompatibile con le coproduzioni europee minoritarie. Infine sul piano delle negoziazioni con Canal+, Jean-François Lepetit ritiene che l’impegno delle negoziazioni debba “portare essenzialmente sull’ammorbidimento degli obblighi di diffusione” e su “una strategia di acquisto diversificata e con prezzi più omogenei”. Nella polemica attuale sulla cronologia dei media, ritiene anche “necessario di ripensarla serenamente perché possa corrispondere di più all’interesse dei film e non all’interesse di ogni tipologia di diffusione considerata separatamente”.
(Tradotto dal francese)
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