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FILM Francia

Gli spettatori nel mondo

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Dopo l’eccezionale performance del 2001 e del 2002, la frequenza per i film francesi nel mondo è diminuita del 12 per cento nel 2003. Un calo che però non influisce ancora sul cinema francese lasciandolo ad una stima di 48 milioni di spettatori e di 240 milioni di euro di incassi per quest’anno. Eppure secondo Unifrance che ha presentato i risultati alla stampa ieri a Parigi, riconquistare i mercati europei sembra essere un obiettivo cruciale poiché è proprio in alcuni paesi vicini che il cinema francese ha perso il maggior numero di spettatori nel 2003.

61,5 milioni di spettatori nel 2001 (un record), 55 milioni nel 2002, 48 milioni quest’anno: la tendenza è molto chiara. Nonostante i risultati che restano i migliori del decennio, il cinema francese è sceso dal suo Everest dove era stato trascinato da Il favoloso mondo di Amélie raggiunto lo scorso anni da Asterix e Obelix: missione Cleopatra. Un ritorno alla dura realtà del mercato mondiale sottolineato da Margaret Menegoz, presidente di Unifrance che ha ricordato che i film francesi avevano subito nel 2003 una diminuzione generale nella frequenza nei grandi paesi europei (tra l’8 e il 15 per cento).
Ma questo mercato decelerato nasconde anche delle palesi disparità oltre a delle forti recessioni in numerosi paesi europei. E così nel 2003 i film francesi hanno perduto il 54 per cento degli spettatori italiani, il 48 per cento di quelli tedeschi e svizzeri, mentre la frequenza in Spagna è diminuita del 20 per cento e dell’11 per cento in Belgio, quando invece nel Regno Unito è stato segnalato un aumento del 166 per cento. Stabile negli USA, i film francesi hanno invece sedotto i Russi e i giapponesi (rispettivamente + 20 per cento e + 11,3 per cento).
Nella classifica dei film più visti nel 2003, Il pianista [+leggi anche:
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di Roman Polanski int esta davanti a Taxi 3, Swimming pool [+leggi anche:
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, Il popolo migratore e le The Transporter.

Rammaricandosi della diminuzione della produzione dei film destinati ai giovani, Margaret Menegoz ha sottolineato un ulteriore aggravante nel ruolo dei canali televisivi pubblici: “quando la televisione non compra più sparisce quella rete che è fonte di sicurezza per i distributori di film”. Ma anche anticipato una nuova inversione di tendenza per il 2004 con l’arrivo di alcune produzione di grande potenziale come Blueberry di Jan Kounen, Les rivières pourpres 2 d'Olivier Dahan, 5x2 [+leggi anche:
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di François Ozon, Agents secrets di Frédéric Schoendoerffer, Deux frères di Jean-Jacques Annaud o Comme une image [+leggi anche:
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di Agnès Jaoui.

(Tradotto dal francese)

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