Dolori alla scandinava
- Si apre con due film scandinavi la terza giornata di concorso alla Berlinale, Beautiful Country del norvegese Hans Petter Moland e In your hands della danese Annette K. Olesen
Si apre con due film scandinavi la terza giornata di concorso alla Berlinale,
Beautiful Country del norvegese Hans Petter Moland e In your hands [+leggi anche:
trailer
scheda film]
della danese Annette K. Olesen.
Ambientato tra Vietnam, Malesia e Stati Uniti, Beautiful Country narra la
storia di un giovane vietnamita che affronta un disperato viaggio verso
gli Stati Uniti alla ricerca del padre, ex-soldato americano, insieme al
fratello minore e ad una giovane profuga cinese.
Prodotto dalla Dynamo Story AS insieme alla statunitense Sunflower Productions
per limiti di budget, il film mostra uno scenario insolito per un regista
scandinavo: "Non vengo da un'esperienza del genere, ma mi sono documentato
molto", dice Moland, "ho cercato di coglierne il lato umano, comune a tutti
noi".
Un dramma intimista secondo i canoni di Dogma 95, per Annette K. Olesen, che, insieme a Kim Fupz Aakeson, blasonato sceneggiatore di The one and only e Okay, torna a Berlino a due anni da Minor Mishaps, mettendo in scena l'incontro-scontro fra una sacerdotessa appena ordinata ed una carcerata che ha involontariamente ucciso la propria bambina. "Per molti di noi è stato come recitare in un set dove la gente e la loro vita è reale, un'esperienza molto intensa. E' stato un lavoro difficile e doloroso, perché la storia ci obbligava a confrontarci con la durezza delle tragedie umane, ma anche con la parte più profonda di noi stessi".
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