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FILM Italia

Israele-Palestina, una questione privata

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- Private di Saverio Costanzo, in uscita domani nelle sale italiane, ha sorpreso i critici per la forza espressiva di un regista nemmeno trentenne con alle spalle una carriera di documentarista

"Da anni non si vedeva un film di un esordiente italiano tanto bello e coraggioso come questo". Private di Saverio Costanzo, in uscita in 25 copie nelle sale italiane domani 14 gennaio, aveva sorpreso i critici per la maturità e la forza espressiva di un regista nemmeno trentenne con alle spalle una carriera di documentarista. Doppiamente premiato allo scorso Festival di Locarno (col Pardo d'oro e col premio all'interpretazione maschile per Mohammed Bakri), il film è coprodotto da Institut Luce, Rai Cinema e Cydonia per un impegno finanziario di 1 milione di euro.

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Private è stato venduto già in 35 Paesi. Tra questi non c'è Israele. Il film racconta infatti di una famiglia palestinese costretta a convivere con una pattuglia di militari israeliani. Lo spunto è una storia vera: "Ho conosciuto a Gaza una famiglia palestinese", ci ha spiegato il regista. "Un piano della loro casa era occupato da soldati israeliani, mentre loro erano costretti a dormire al piano terra. Nei territori occupati tante sono le storie come queste, l'atipicità sta nel pensiero di quel capofamiglia palestinese, un professore d'inglese che convince tutta la sua famiglia a mettere da parte l'odio nei confronti degli occupanti della casa". Ma chi si aspettasse una presa di posizione politica da parte dell'autore, rimarrebbe deluso. "Certo non dimentico che Israele occupa la terra palestinese e tuttavia i palestinesi non sono un popolo senza macchia, se penso ai recenti attentati terroristici. L'obiettivo è stato quello di provocare uno psicodramma, che gli attori palestinesi e israeliani vivessero e mettessero in scena il proprio trauma di occupati e occupanti".

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