La Rai: "meno film, ma quelli giusti"
"Il nostro budget, 30 milioni di euro, è blindato, e passeremo così dai 15-20 titoli del 2003 e del 2004, a una decina". Carlo Macchitella, direttore generale di Rai Cinema (la società della tv pubblica che si occupa di produzione cinematografica), deve fare i conti con una minore disponibilità di fondi e così l'auspicio del manager, riferito da Cinecittà News, è che si producano "meno film, ma quelli giusti".
In lavorazione o quasi ultimati, per Rai Cinema, i nuovi film di Cristina Comencini (La bestia nel cuore), Marco Bellocchio (Il regista di matrimoni), Gianni Amelio (La stella che non c'è), Pupi Avati (La seconda notte di nozze) e il progetto di Maurizio Costanzo Passo a due, che sarà diretto da Andrea Barzini.
"Si tratta di film sicuri - dice Macchitella - che realizziamo in coproduzione con aziende come Cattleya, Filmalbatros o DueA, e che hanno maggiori speranze di redditività. Altre produzioni,  invece, sono in sospeso perché legate all'ottenimento del  fondo di garanzia". In lista d'attesa ci sono Sonata  a Kreutzer di Maurizio Sciarra, Il  disco del mondo di Riccardo Milani,  Lezioni di volo di Francesca  Archibugi, Arrivederci amore ciao di  Michele Soavi, tutti progetti bloccati dallo stallo del finanziamento pubblico. "Esiste un ingorgo oggettivo - dice  ancora Macchitella - ma considero la legge Urbani comunque  positiva perché razionalizza il sistema, anche se è  vero che parte in salita. Però la vitalità di un'industria non è data dal numero di film che  produce".
Come aiutare lo sviluppo di nuovi autori e  nuove tendenze? "Sono per dare meno denaro agli esordienti, per  costringerli a pensare film a basso costo in cui il valore sia  dato dalla storia, sull'esempio di progetti come   Private  o  Mobbing , che non è un'opera  prima, ma è comunque un piccolo film estremamente  originale e low budget".
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