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BERLINALE 2005 Panorama

Uno sguardo sui conflitti greco-albanesi

di 

Presentato nella sezione Panorama, Omiros ("Ostaggio") segna il ritorno a Berlino del regista greco Constantinos Giannaris, dopo From the edge of the City selezionato al Panorama nel 1999 e One day in August in concorso nel 2002. Autore di numerosi documentari, Giannaris si è fatto notare con il suo primo lungometraggio, Three Steps to Heaven, presentato alla "Quinzaine des Réalisateurs" a Cannes nel 1995.

Omiros racconta lo strano percorso di un immigrato albanese che dirotta un pullman della linea Atene-Salonicco prendendo sette persone in ostaggio. Le sue rivendicazioni: mezzo milione di euro e la garanzia del ritorno in Albania. Con una serie di flashback, il regista ci svela le vere motivazioni e tutte le tensioni che sono alla base del gesto. "Il film si ispira a una storia vera - spiega il regista a Berlino - accaduta nella primavera del 1999 nel nord della Grecia. Volevo fare luce su un perodo molto violento e tragico della più recente relazione tra Grecia e Albania". Partendo da questa situazione abbastanza classica e banale, la presa in ostaggio di alcuni passeggeri, il regista sviluppa con sensibilità la natura umana dei conflitti sociali, le difficoltà della condizione umana e riflette sul ruolo dei media. La forza del racconto risiede nella serie di relazioni tra i sequestratori (eccellente l'interpretazione di Stathis Papadopoulos) e gli ostaggi. La fuga del pullman è la metafora del cammino interiore che ognuno di loro sta intraprendendo. Opera sensibile e profonda, Omiros è prodotto da George Lykiardopoulos (Highway Productions - Grecia), C. Giannaris Films (Grcia) e Samarsik Sanatlar (Turchia). Le vendite internazionali sono affidate al Greek Film Centre.

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(Tradotto dal francese)

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