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ESERCIZIO Italia

Partenza difficile per il 2005: pubblico -13%

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Falsa partenza per il cinema nelle sale italiane quest'anno: il campione Cinetel (che coprono il 74% del mercato) registra nei primi due mesi una flessione di pubblico del 13%.
"Dvd, pay tv, film in rete, pirateria informatica e tradizionale: con tutta questa concorrenza, oggi per decidere di andare al cinema bisogna essere davvero motivatissimi", commenta Walter Vacchino, presidente dell'Anec, associazione nazionale esercenti cinema. La preoccupazione è grande perché, continua Vacchino, "fra i grandi mercati europei, quello italiano è il più debole e modesto e pertanto, anche in relazione ai nuovi investimenti nell'esercizio, sarebbe logico attendersi una crescita significativa".

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Carlo Bernaschi, presidente dell'Anem, l'associazione nazionale esercenti multiplex, ritiene invece che a determinare flussi e riflussi di pubblico è soltanto la qualità dell'offerta. "Lo scorso anno in gennaio erano usciti titoli di richiamo, quest'anno non ci sono stati film di alto livello". Anche Paolo Pozzi, direttore commerciale di Medusa, la pensa allo stesso modo: "La verità è che in questo periodo è mancato un paio di film 'fenomeno', come era accaduto lo scorso anno".

Il presidente di Warner Bros Italia, Paolo Ferrari, punta invece l'attenzione su una generale flessione dei consumi e insiste sul problema dell'offerta: "Personalmente non sono allarmato per i risultati di gennaio e febbraio, ma assai più preoccupato per i prossimi mesi".
Alberto Pasquale, direttore generale della 20th Century Fox, addebita la partenza negativa al "tramonto del glamour, che resta un elemento di grande richiamo per il pubblico. Il divismo, sia quella di casa nostra - come dimostra il caso di Stefano Accorsi - sia quello internazionale, mi sembra in fase calante".

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