Cinema europeo in tre città
Si chiude oggi la 10ma edizione del Festival del cinema europeo, in programma a Danzica da giovedì scorso dopo lo spostamento della manifestazione dall'autunno in primavera. Per la prima volta la rassegna, che è principalmente rivolta ai giovani, è stata itinerante ed ha attraversato tre città polacche: Lodz, Varsavia dal 15 al 20 aprile e Danzica dal 19 al 24. In totale sono stati proiettati 40 film, 17 dei quali in anteprima polacca. Nella sezione "Panorama sul cinema europeo", 4 dei 13 lungometraggi della selezione erano diretti da polacchi: Pregi di Magdalena Piekorz, il miglior film dell'anno Wesele (The Wedding) di Wojciech Smarzowski, My Summer of Love di Pawel Pawlikowski e Tulipany di Jacek Borcuch.
Quanto alla produzione europea, la Francia ha giocato la parte del leone con Così fan tutte [+leggi anche:
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Jaoui, Exils di Tony Gatlif, 5x2 [+leggi anche:
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e La demoiselle d’honneur di Claude Chabrol. La Gran Bretagna ha presentato Vera Drake [+leggi anche:
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Leigh, La ragazza con l'orecchino di perla [+leggi anche:
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scheda film] di Peter Webber, Code 46 [+leggi anche:
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scheda film] di Michael
Winterbottom e The
Mother di Roger Michell. Alejandro Amenabar ( Il mare dentro [+leggi anche:
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scheda film]), Pedro
Almodóvar (La Mala Educacion [+leggi anche:
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scheda film]) e Gracia Querejeta (Hector) hanno rappresentato la cinematografia spagnola, mentre l'Italia era presente con Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino e Io non ho paura [+leggi anche:
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Gabriele Salvatores. Per la Germania, La sposa turca [+leggi anche:
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Fila, coprodotto con Francia, Slovacchia, Rep. Ceca e Austria. Poi la Grecia con The Only Journey of His Life
d Lakis Papastathis e l'Ungheria con Kontroll [+leggi anche:
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Antal e la Croazia con A Wonderful Night in Split di Arsen
Anton Ostojic. Infine, erano presenti anche i paesi scandinavi con Popular Music from
Vittula di Reza Bagher (Svezia-Finlandia) e The Beautiful Country di
Hans Peter Moland (Norvegia).
(Tradotto dal francese)
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