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CANNES 2005 Un Certain Regard

La Terre abandonnée : nel limbo del dopoguerra

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Uno strano viaggio ha portato ieri pomeriggio il pubblico della sezione Un Certain Regard verso le aree desolate dello Sri Lanka, una regione totalmente abbandonata alla natura dove gli uomini e le donne penano a trovare dei segnali di vita dopo venti anni di guerra civile. Prodotto da par Philippe Avril per la società francese Unlimited , in coproduzione con Arte France Cinéma, Les Films de l’Etranger e il rivenditore internazionale Onoma, in collaborazione con la scuola Le Fresnoy, La Terre abandonnée (Sulanga Enu Pinisa) del regista srilankese residente in Francia Vimukthi Jayasundara ha lasciato impietriti i presenti con il suo ritmo lancinante che si alimenta di atmosfere di vuoto esistenziale.

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Ricostruendo la vita quotidiana simile al niente di una famiglia (un uomo, sua moglie, sua sorella e sua nipote), il primo lungometraggio del regista passato dalla Cinéfondation riesce a distillare un cocktail affascinante di tempi allungati all'estremo e di una calma che evoca la morte, senza però mostrarla quasi mai. Oltre alle pulsioni primitive dei corpi e ai monologhi di un vecchio che racconta la sua vita a una bambina, il regista assorbe con poesia tutto di queste giornate senza comunicazione (dialoghi ridotti ai minimi termini), compresi i monsoni che rappresentano una ulteriore minaccia venuta dal cielo per questi esseri umani spenti e senza avvenire. Realizzato con un budget di 973 000 euro ( 200 000 da Arte), La Terre abandonnée ha ottenuto il sostegno del Fonds Sud del CNC (Francia), dei fondi olandesi Hubert Bals e Prince Claus, oltre all'appoggio della regione francese Alsazia e della comunità urbana di Strasburgo. Uno sforzo finanziario che mostra una volta ancora il ruolo decisivo dell'Europa, e in particoalre della Francia, nello sviluppo di un cinema d'autore a livello mondiale. Una diversità multiculturale che permeterà a La Terre abandonnée di accedere agli schermi di numerosi paesi.

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(Tradotto dal francese)

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