14/05/2005

Il regista Bent Hamer è tornato oggi alla Quinzaine des réalisateurs per presentare il suo quarto lungometraggio Factotum [+leggi anche:
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scheda film] che succede sulla Croisette a Eggs (1995) e a Kitchen Stories (2003). E questa volta il regista norvegese ha rivolto il suo sguardo agli States adattando un romanzo trash di Charles Bukowski e facendo ricorso a un Matt Dillon quasi irriconoscibile per il personaggio di Henry Chinaski. Nella vita ha solo due aspirazioni: "Bere e scrivere". La sopravvivenza quotidiana di questo soggetto ai margini, che passa la giornata ad inviare racconti alle case editrici senza mai ricevere una risposta, è affidata a lavoretti ogni volta diversi, trovati e finiti altrettanto rapidamente: addetto alla pulizia di statue, riparatore di biciclette, operaio in fabbrica... tutti tentativi che girano a vuoto visto il livello anarchico ed etilico di Henry. Grazie a una successione di scene concise, Bent Hamer abbozza il ritratto di questo personaggio già trattato al cinema da Barbet Schroeder in Barfly nel 1987. Factotum con il suo humour malinconico si concentra sulle storie d'amore di Henry. Tra le donne figurano le attrici americane Lili Taylor (Short cuts), perfetta nella parte patetica della alcolizzata innamorata, e Marisa Tomei, nel ruolo di una figlia protetta quasi al limite della prostituzione. Ma aldilà dell'interessante lavoro sull'immagine di John Christian Roselund, con una resa retrò, tutta l'arte di Hamer sta nel riuscire a esprimere questo universo lugubre con delicatezza, un approccio morbido che potrebbe dispiacere ai fan di Charles Bukowski.

Factotum è il risultato di una coproduzione singolare tra la società norvegese del regista (Bulbul Film), i tedeschi di Pandora e Starksales (Usa). Coprodotto anche da ZDF/Arte, il film è venduto da Celluloid Dreams che prima di Cannes aveva già piazzato il film in 20 paesi. E' uscito nelle sale norvegesi il 29 aprile.

(Tradotto dal francese)