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CANNES 2005 Semaine de la Critique

La Petite Jérusalem alle porte di Parigi

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E' stato molto applaudito ieri sera, per il suo charme intimista, il film La Petite Jérusalem della francese Karin Albou, in programma a Cannes nell'ambito della Semaine de la Critique. Unica regista donna in concorso, Albou ha lavorato con delicatezza sulla vita affettiva di due sorelle di una famiglia di Sarcelles, nella banlieue parigina. Inserite in una comunità ebraica, Laura (Fanny Valette) e Mathilde (Elsa Zylberstein) attraversano una crisi di identità, i sentimenti e l'attrazione fisica entrano conflitto con i precetti di una rigida educazione religiosa. La prima, studentessa di filosofia diciottenne, è tormentata dall'irresistibile attrazione per un algerino, mentre la seconda deve imparare a liberarsi dalle inibizioni per riuscire a tenere stretto a sé suo marito. Due destini di donne alla ricerca di un equilibrio e alle prese con gli irrazionali sussulti dell'amore, dei tormenti ignorati dalla loro religione e educazione.

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Ripercorrendo con il rigore di un documentario i rituali della vita quotidiana di questa famiglia, La Petite Jérusalem si sviluppa su un registro emotivo che poggia sugli scambi di idee tra le due donne e la madre di origini tunisine (Sonia Tahar). I personaggi maschili, interpretati da Bruno Todeschini e Hédi Tillette de Clermont Tonnerre, restano sullo sfondo lasciando la scena alle sofferenze morali delle due ragazze. Una tematica centrale affiancata dalle questioni sulle differenze religiose e generazionali con sullo sfondo la vita poco attraente della banlieu.

Prodotto da Gloria Films Production e coprodotto da Film par Film, La Petite Jérusalem è stato realizzato con un budget di 1,28 milioni di euro, compreso un anticipo sull'incasso del CNC di 380.000 euro, 250.000 dal fondo regionale Ile-de-France e un preacquisto di Canal +. Venduto all'estero da Pyramide, il film sarà distribuito in Francia da Océan Films.

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(Tradotto dal francese)

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