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CANNES 2005 Quinzaine des Réalisateurs

Odete : violenza e sesso estremo al cimitero

di 

Scene di trance e orgasmi su una tomba di notte e tentativi di suicidio di giorno, false gravidanze isteriche, incontri omosessuali in saune o parcheggi: la proiezione di oggi di Odete [+leggi anche:
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scheda film
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, il nuovo film del regista portoghese João Pedro Rodrigues non ha stupito i cinefili esperti della Quinzaine des réalisateurs. In materia di eccessi, il regista aveva già scioccato la platea di Venezia nel 2000 con il suo primo film O Fantasma, che venne molto apprezzato dai critici francesi.
Questa volta Rodrigues ha scelto di descrivere il malessere di due giovani di Lisbona, Odete (Ana Cristina de Oliveira) e Rui (Nuno Gil). Due storie parallele che si incrociano e due dolori che ruotano a uno stesso tipo di malessere, uno vero l'altro simulato. Pedro, che muore all'inizio del film, è il legame tra i due, in quanto amante di Rui e vicno di Odete. Quest'ultima, roller-girl in un supermercato, si è appena lasciata col suo ragazzo che si rifiutava di darle un figlio. Si autoproclama in attesa di un bambino dal defunto, incontra sua madre tutti i giorni al cimitero, si lancia in un amore immaginario che rasenta la follia e comincia a sentire tutti i sintomi della gravidanza. Da parte sua Rui, che si sente in colpa per la morte dell'amante, si abbrutisce con l'alcol, con fugaci relazioni sessuali e guarda male Odete quando la incrocia al cimitero. Presa finalemnte sotto le ali protettrici della madre di Pedro, Odete si lascia andare alle proprie ossessioni, tramutandosi fisicamente in un clone al femminile di Pedro. Una metamorfosi che riavvicinerà Rui a Odete.
Ben congegnato da un punto di vista formale, Odete (prodotto da Rosa Filmes, distribuito e venduto all'estero da Kino Filmes) è un'opera ostica che non cerca di conquistare il pubblico all'unanimità. Con un cimitero che assurge a protagonista della storia e un intrigo in cui i personaggi cercano di resuscitare i morti come fossero dei medium, con sullo sfondo il tema onnipresente dell'omosessualità, il secondo film di João Pedro Rodrigues dividerà sicuramente i suoi sostenitori dai detrattori, ma tutti saranno d'accordo sulle indubbie qualità registiche di Rodrigues.

(Tradotto dal francese)

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