Chromophobia, tutti i colori della borghesia
Tutti i colori della famiglia borghese londinese - con i suoi segreti, le insoddisfazioni, i tradimenti - in Chromophobia, film di chiusura del festival.
Un cast prestigioso (Kristin Scott Thomas, Ralph Fiennes, Pénélope Cruz, Ian Holm, Ben Chaplin) per il secondo lungometraggio della britannica Martha Fiennes, che con il precedente Onegin aveva ricevuto numerosi riconoscimenti e una nomination ai BAFTA Awards.
Martha Fiennes, figlia d'arte (suo padre era fotografo, i due fratelli affermati attori) ha girato Chromophobia sulla base di una sceneggiatura complessa, da lei stessa scritta, dove trovano posto l'adulterio, la psicanalisi, la chirurgia estetica e lo yoga, in una melange d'ironia e drammaticità. Secondo il produttore Tarak Ben Ammar il film "è una riflessione incisiva sulla vita moderna nelle grandi città". E in effetti la storia di Chromophobia potrebbe svolgersi a New York, a Parigi o Tokyo, tanto è universale il tema della disgregazione della famiglia (l'ha trattato anche Wim Wenders nel suo film in concorso a Cannes). "Sono stata ispirata dalla "nouvelle vague" dei film indipendenti americani", ammette Martha. "Dopo Onegin ero stata catalogata come regista di film in costume, mentre volevo confrontarmi con una storia contemporanea, rischiosa e originale". E il titolo ("paura dei colori") che significato ha? "E' un gioco, può essere pieno di significato o non averne nessuno. E' un opera d'arte acquistato dal personaggio di Kristin Scott Thomas".
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