Cinema: fronte unico delle agenzie del cinema
Durante il Festival di Cannes, i direttori delle agenzie europee di cinema hanno pubblicato un documento comune per affermare la necessità del finanziamento pubblico alla settima arte nel Vecchio Continente e la richiesta di maggiore trasparenza, coerenza e certezza giuridica delle regole definite dalla Commissione europea per questo tipo di finanziamento. Le norme attuali, entrate in vigore nel 2001 decadranno nel 2007.
Ricordando che nel marzo 2003 avevano chiesto alla Commissione di garantire a lungo termine il mantenimento e l'evoluzione dei sistemi nazionali di sostegno pubblico al cinema e che alla fine del 2003 avevano respinto le proposte di emendamenti dalla Commissione (con come conseguenza il prolungamento dei criteri vigenti fino al 30 giugno 2007), i direttori delle agenzie e i rappresentanti del cinema dei 25 Paesi Ue hanno insistito su diversi punti. Prima di tutto l'importanza dei criteri europei per sostenere lo sviluppo dell'industria cinematografica dei 10 nuovi stati membri. In seguito, l'imperativo di metter in opera una politica europea del cinema sotto diversi aspetti: diversità, mercato interno, competitività, concorrenza, società dell'informazione, sviluppo regionale e interesse pubblico. Degli obiettivi che si raggiungono attraverso delle buone condizioni di produzione, di circolazione e accesso pubblico dei film nazionali e europei, ma anche grazie agli aiuti pubblici nazionali o regionali indispensabili per il ruolo del cinema nell'espressione delle culture.
La dichiarazione comune sottolinea anche l'importanza di non operare distinzioni artificiali nel sostegno a opere "culturali" (vedi "difficili") e "commerciali". Afferma anche che limitare il livello di sostegno pubblico a una percentuale predeterminata di costi non è una soluzione adatta. In effetti, nessun stato membro dell'Ue ha un mercato così grande da assicurare (senza intervento pubblico) il dinamismo e la diversità della produzione, della distribuzione e dell'esercizio. Inoltre, a parte la giustificazione dell'esistenza del sostegno alle industrie tecniche e dei regimi di sostegno ai film nazionali, i direttori respingono totalmente l'idea secondo la quale il sostegno nazionale costituirebbe una barriera alla libera circolazione dei film. Al contrario stimano che questi contributi permettano di salvaguardare e sviluppare la cultura e chiedono alla Commissione di non consacrare i propri sforzi a cercare degli ostacoli ma piuttosto a rendere coerente l'insieme delle politiche europee del settore senza contrapporre il sostegno culturale al sostegno industriale quando i sistemi di sostegno al cinema integrano queste due dimensioni.
Firmatari
Filmförderungsanstalt (Germania)
Österreichisches Filminstitut (Austria)
Centre du Cinéma et de l'Audiovisuel de la Communauté française (Belgio)
Vlaams Audiovisueel Fonds (Belgio)
Services culturels du ministère de l'éducation et de la culture (Cipro)
Danish Film Institute (Danimarca)
Instituto de la Cinematografia y de las Artes Audiovisuales (Spagna)
Estonian Film Foundation (Estonia)
Finnish Film Foundation (Finlandia)
Centre National de la
Cinématographie (Francia)
Greek Film Center (Grecia)
National Film Office (Ungheria)
Irish Film Board (Irlanda)
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema (Italia)
National Film Center (Lettonia)
Departement du cinéma-ministère de la culture (Lituania)
Film Fund Luxembourg (Lussemburgo)
Maltese Film Commission (Malta)
Nederlands Fonds v.d. Film (Olanda)
Département du cinéma-ministère de la culture (Polonia)
Insituto do Cinema Audiovisual e Multimedia (Portogallo)
Film Council (Regno Unito)
Departement du cinéma-ministère de la culture (Slovacchia)
National Film Foundation (Slovenia)
Swedish Film Institute (Svezia)
Czech Film Chamber (Repubblica Ceca)
(Tradotto dal francese)
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