27/05/2005

L'Osservatorio europeo dell'audiovisivo, fondato nel 1992 per riunire e diffondere una informazione (legale, statistica...) esaustiva sull'industria del cinema europeo (in 35 paesi), ha organizzato a Cannes un conferenza dove si è discusso delle partnership europee e della nozione di "film europeo" e delle sue implicazioni con il sostegno pubblico.

Il 15 maggio durante la conferenza è stato evocato l'accesso al mercato europeo dei film non europei, mettendo in evidenza la capacità del nostro mercato (1,2 miliardi di presenze nel 2004) di accogliere produzioni extra-europee proveneineti non solo dagli Stati Uniti, un potenziale da tenere d'occio e sviluppare.
Gli inteventi si sono in seguito concentrati sulla determinazione dell'"origine" europea di un film in relazione al sostegno pubblico. La definzione di "origine" (termine preferito a "nazionalità") di un film è in effetti indispensabile per l'assegnazione degli aiuti pubblici, come è stato evidente nel caso di Una lunga domenica di passioni. Le differenti istituzioni che sostengono il cinema (tra cui Eurimages e il Programma Media Plus) applicano in generale una tecnica di diversi criteri di valutazione, combinando due approcci distinti: quello della direttiva europea "Televisione senza frontiere" che opta per una accezione larga, "aperta", della nozione di film europeo, e il "sistema punto per punto" scelto dalla "Convenzione europea sulla coproduzione cinemaotgrafica" del Consiglio d'Europa (che mira a garantire lo stesso accesso ai finanziamenti pubblici per le coproduzioni e i film nazionali), testo ratificato da 35 paesi.

A questi due interventi è seguito un dibattito animato per approfondirli. Alla tavola rotonda presieduta da Serge Siritzky (caporedattore di Écran Total) sono intervenuti Jean-Eric de Cockborne (Commissione europea), Jonathan Davis, (UK Film Council), Enric Enrich (Enrich Advocats) e Philippe Kern (EFCA).

Le relazioni dell'incontro sono disponibili sul sito dell'Osservatorio Europeo.

(Tradotto dal francese)