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EVENTI Italia / Francia

Forum sulla coproduzione: la Tv spegne il cinema?

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Il cinema vive tra due moloch, lo Stato e le televisioni, che non gli rendono la vita facile. Al Forum Italo-Francese svoltosi a Roma giovedì 9 e venerdì 10, non poteva mancare il punto sui rapporti che l’industria cinematografica ha con le emittenti televisive.
Rapporti sicuramente stretti, ma che tendono ad allentarsi nel tempo, a giudicare anche dall’assenza al Forum di rappresentanti responsabili delle emittenti televisive sia free che pay italiane.
"La Tv, non solo in Italia, non può essere più considerata una panacea per il cinema – ha affermato Carlo Macchitella (Rai Cinema) – I dati di ascolto dei film trasmessi sono appena in linea con le medie di rete e questo non incoraggia di certo il mercato pubblicitario". Il cinema non crea più dunque l’appeal necessario per permettere ai broadcaster di avere un ruolo importante nelle produzioni.
"Le televisioni non potranno più essere di sostegno al cinema – aggiunge Gianpaolo Letta (Medusa Film) - visto il trend degli ultimi cinque anni che mostra i broadcaster (soprattutto generalisti) sempre meno interessati alla programmazione di film, di qualsiasi nazionalità. Il posto dei film è stato occupato dalle fiction e dai programmi d’intrattenimento con una preferenza per i reality show".

L’alternativa potrebbero costituirla i canali tematici a pagamento ma in Italia la pay-tv è rappresentata da un unico soggetto, Sky Tv, e in Francia Canal Plus ha una linea editoriale che non lascia spazio al cinema italiano. Alla proposta di Aurelio De Laurentis (Filmauro) di individuare ogni anno i 10 maggiori incassi italiani e i 10 francesi che dovrebbero essere acquistati e quindi programmati obbligatoriamente dalle tv di Francia e Italia, Nathalie Bloch Lainé, rappresentante di Canal+, ha rivendicato l’assoluta libertà nelle acquisizioni. "Il successo al box office italiano – ha spiegato la Lainé – non sempre corrisponde al gusto del pubblico francese. Canal+ ha una sua linea editoriale che poggia su due principi di massima: rispettare le presenze in sala e mantenere fede a un principio di selezione qualitativa più che quantitativa. In più c’è una rigida regolamentazione legislativa da rispettare che ci obbliga a spendere il 12% delle nostre risorse annuali per acquistare film europei, di cui il 9% per film in lingua francese". I film trasmessi da Canal Plus sono in media 440 all’anno di cui 265 europei, quelli italiani programmati nel 2004 sono invece solo 8. "Con una spesa di 3 milioni di euro – precisa la Lainé – che non mi sembra un apporto trascurabile".

Anche in Italia, nonostante la maggiore quantità di film francesi trasmessi dalle emittenti rispetto alla tendenza francese, si registra un trend negativo: dai 242 film di origine francese programmati nel 2002 si è scesi ai 163 del 2004.
Una speranza per un futuro più proficuo si intravede nelle nuove tecnologie. Non solo nel mercato dell’home video, in netta crescita, ma soprattutto nel digitale terrestre che, ha affermato Gianpaolo Letta, "potrebbe riservare interessanti sorprese".

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