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di 

- "L’Autore e il suo doppio"

Scrittore, saggista dall’ironia tagliente e imperturbabile, cineasta (i suoi cortometraggi saranno raccolti in un’edizione DVD), professore all’INSAS, regista di Nuit Noire [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Olivier Smolders
scheda film
]
(il suo primo lungometraggio), Olivier Smolders è l’uomo giusto per costituire il legame critico tra cinema e letteratura, con stoccate come "la letteratura non deve essere tradotta in cinema" e ancora, "Se il cinema ha qualcosa a che vedere con il fatto letterario, è forse perché alla strategia prioritariamente denotativa dell’uno corrisponde sistematicamente l’evidenza connotativa dell’altro. Il connubio tra le forme costruite sullo schermo e le forme suggerite dalle parole è abbastanza stimolante, perché fa circolare la proiezione fantasmatica".

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Coloro che conoscono i precedenti libelli pubblicati da Olivier Smolders, non potranno non ritrovare il suo stile inimitabile fatto di humour a denti stretti e di banali cliché sistemati in prospettiva. Per coloro che vogliono scoprire un cineasta ed uno scrittore particolare, oltre alla biografia di Paul Nougé, vi consigliamo Le cinéma parlant, dictionnaire d’idées reçues sur le cinéma (éd. Daily-Bul) e Eloge de la pornographie, où l’on comprendra pourquoi le cinéma pornographique est un genre charmant sympathique et parfaitement délicieux. Il cinema pornografico così come non l’avreste mai immaginato, se così si può dire. Una specie di religione. Proprio come il cinema! Del resto se Mort à Vignole vi ha affascinato così come ha conquistato noi, ne potrete scoprire un commento integrale e completo in La part de l’ombre, come anche per Seuls, Adoration o Neuvaine (un film sull’infanzia del regista in un convitto religioso, molto più terrificante dell’ultimo opuscolo di Almodovar). Infine, ma non meno importante, c’è un ‘diario di bordo’ di Nuit noire che vi permetterà di seguire il percorso del film, passo dopo passo, sino alla sua conclusione.


Estratti del libro


LE COUPABLE ("IL COLPEVOLE") (Nuit Noire)

"Nuit noire è nato da una passione per gli insetti. Si trattava di raccontare la storia di una metamorfosi in modo onirico, accompagnando un entomologo nella rappresentazione fittizia della sua vita interiore. Il film non mostra un uomo che sogna ma, piuttosto, il sogno stesso colto nel suo dipanarsi. Un sogno elaborato attraverso un lavoro composto da diverse reminiscenze, racconti fiabeschi, storie fantastiche, macrofotografie e archivi coloniali.

Nuit noire vuole innanzi tutto essere un film fatto di sensazioni visive e sonore. Il pretesto narrativo, il trauma che porta con sé il protagonista, il lutto per una sorellina morta, doveva essere offerto allo spettatore attraverso una forma sfalsata per mezzo dell’artificio più improbabile che si potesse trovare. Qualche elemento scenografico e pochi personaggi. Il filo rosso del pretesto narrativo incrocia altre storie. Una trama si forma poco a poco, con degli intrecci legati da nodi talvolta abbastanza lenti. In realtà, gli avvenimenti ed i personaggi nascono dai timori e dai desideri più o meno coscienti del protagonista. Ecco perché la successione degli episodi poteva essere al tempo stesso strutturata e casuale. Mi piace pensare a questo film come ad una radiografia di un sogno che si sviluppa per associazioni, per contaminazione di elementi oscuri e vaghi, ma al tempo stesso suscettibili di molteplici significati. Personalmente, ho sempre amato abbandonarmi a delle storie che non comprendo bene, ma in cui tutti gli elementi sembrano partecipare ad una logica causale sotterranea e vagamente inquietante."

Estratto letto dall'autore

NUIT NOIRE (Estratti dalle note di lavoro, « memorie »)

"Talvolta, quando non si esegue correttamente la cloroformizzazione, gli scarabei si risvegliano la notte sul loro spillo e girano su se stessi per delle ore, accompagnati dall’agghiacciante rumore del grattare delle zampe. Al mattino si pone fine alla loro sofferenza, non senza un diffuso senso di colpa. Nuit noire è, prima di tutto, un film sugli insetti e sul senso di colpa. "

Estratto letto dall'autore Olivier Smolders, La part de l’ombre, edizione Les impressions nouvelles, Paris-Bruxelles, 2005 p.146 & p. 151.

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