17/06/2005

La selezione ufficiale di un festival è quello che per definizione deve attirare l'attenzione dei media e de pubblico. I cinefili cechi avranno invece la possibilità di vedere film importanti anche nella sezione parallela "Orizzonti" del Festival del Cinema di Karlovy Vary, molti dei quali avranno poche probabilità di essere distribuiti nella Repubblica Ceca. Tra questi purtroppo i vincitori della Palma e dell'Orso d'Oro di quest'anno, – L'enfant [+leggi anche:
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intervista: Luc & Jean-Pierre Dardenne
scheda film] di Luc e Jean-Pierre Dardenne e U-Carmen eKhayelitsha di Mark Dornford-May.

Entrambi i film faranno parte di una selezione di 42 produzioni, già programmati ai Festival di Toronto, Venezia (2004), Berlino e Cannes e presentati appunto nella sezione "Orizzonti" a Karlovy Vary.
"Orizzonti" in effetti è una sorta di test pensato per i film europei che non possono certo far concorrenza al cinema americano sul territorio ceco. Alcuni registi ammettono infatti che l'interesse del pubblico di Karlovy Vary sarebbe una prova sufficiente del futuro successo del film.

Nella retrospettiva di quest'anno si possono trovare i danesi Manderlay [+leggi anche:
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scheda film] di Lars von Trier, seconda parte della sua trilogia "Americana", e Brothers [+leggi anche:
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scheda film] di Susanne Bier, nonché Don't Come Knocking [+leggi anche:
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scheda film] di Wim Wenders. Sempre nel programma, una mezza dozzina di film più o meno controversi per temi o linguaggio, tra cui A Hole In My Heart di Lukas Moodyson, Enduring Love [+leggi anche:
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scheda film] di Roger Michell e due drammi di provenienza balcanica, Midwinter night’s dream (“San zimske noci”) del serbo Goran Paskaljević e Omiros [+leggi anche:
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scheda film] (“Hostage”) del greco Constantinos Giannaris.

(Tradotto dall'inglese)