Il film in concorso per la Polonia spera di dare il buon esempio
di Sakis Kontos
I realizzatori del film polacco in competizione alla quarantesima edizione del Karlovy Vary International Film Festival , sperano che la loro opera, in caso di vittoria, sia di incoraggiamento per altri in patria. Ispirazione non solo per i cineasti ma anche per i legislatori.
Muj Nikifor (“My Nikifor”) è il ritratto del famoso pittore polacco, Nikifor Krynicki, scoperto nel 1960 dal pittore accademico Marian Wlosinski. Quest’ultimo, affascinato dall’opera di Nikifor, lasciò il lavoro e la sua stessa famiglia pur di dedicarsi interamente a comprendere il fenomeno dell’uomo mentalmente e fisicamente disabile.
“Siamo rimasti affascinati dall’idea che il protagonista è qualcuno che sacrifica la sua stessa vita per dedicarla all’arte di un altro” ha dichiarato il regista Krysztof Krauze. Dall’idea alla realizzazione del film sono passati ben sedici anni. È quanto Joanna Kos-Krauze, co-autrice dell’opera, ha portato con sé un libro su Nikifor, preso per errore in biblioteca.
Il film è emotivamente molto forte e la protagonista è l’attrice – fatto abbastanza inusitato - Krystyna Feldman. Feldman è abbastanza somigliante a Nikifor ma Krauze ammette che, poiché alcuni dei personaggi sono ancora vivi, ha dovuto fare particolare attenzione in modo di non urtare la sensibilità delle persone coinvolte.
Produzione a basso budget, il film è stato girato in digitale (HD) e poi trasferito su pellicola. “Non poteva essere altrimenti”, spiega il produttore Juliusz Machulski. “In Polonia produciamo grazie a risorse gestite dallo stato, ma le finanze sono limitate – I nostri partner sono principalmente la rete televisiva pubblica, in qualche modo le reti commerciali, investitori privati e sponsor”.
Machulski argomenta che soltanto la tanto attesa riforma della legge cinema potrà portare dei cambiamenti nella cinematografia nazionale.“Il primo passo è la creazione di un ente cinema nazionale. Ed il successivo, che noi produttori appoggiamo fortemente, è una riforma impostata sulla falsariga del sistema francese che reinveste nel cinema l’1,5% delle tasse a distributori e reti televisive. Soltanto allora potremo dire di avere dato vita ad un’industria realmente professionale”.
Il film, prodotto da Zebra Film Productions in co-produzione con TVP SA - Film Agency è stato venduto in Giappone ma non ha ancora una società di vendite estere.
(Tradotto dall'inglese)
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